Firenze. Credito di 270mila € non saldato all’amico napoletano: catanese spara ad auto e vetrate di un imprenditore. Arrestati

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Nella serata di lunedì, i Finanzieri del Comando Provinciale di Firenze hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze Anna D. Liguori su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Creazzo, nei confronti di due persone ritenute responsabili del reato di “concorso in estorsione continuata”. Le misure restrittive personali sono state eseguite dalle Fiamme Gialle del Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze ed hanno riguardato due soggetti – (R.G., pregiudicato catanese di anni 48, e D.P., di anni 44, imprenditore originario del Comune napoletano di Giugliano in Campania ma residente nel pistoiese) – ritenute, a vario titolo, responsabili degli atti intimidatori posti in essere in successione, nella giornata del 23 gennaio, nei confronti dell’imprenditore fiorentino Andrea Bacci. L’imprenditore era stato oggetto di intimidazioni mediante colpi d’arma da fuoco che avevano raggiunto, una prima volta, la sua autovettura privata e, poi (a distanza di poche ore), le vetrate della società “AB Florence”, azienda di Scandicci (FI) della quale è amministratore. “Più in particolare – afferma la Guardia di Finanza – le indagini condotte dal G.I.C.O. sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Luca Turco e del Sostituto Procuratore Christine Von Borries, hanno messo – tra l’altro – in luce che le azioni intimidatorie di cui è rimasta vittima Bacci sono state eseguite materialmente da R.G. (soggetto con precedenti penali specifici, da anni domiciliato a Firenze) – per conto di D.P. (imprenditore edile che vantava un credito di circa € 270.000 nei confronti della COAM srl, società sottoposta ad una procedura di concordato preventivo di proprietà del Bacci) allo scopo di ‘convincerlo’ ad onorare un debito da lui vantato. Le attività investigative eseguite dalle Fiamme Gialle hanno consentito di raccogliere solidi elementi probatori (riscontri sulle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza poste intorno alla società ‘AB Florence’; sulle conversazioni intercettate tra gli indagati nonché su particolari profili contabili rilevati tra le società a vario titolo coinvolte) che hanno permesso all’A.G. inquirente di indagare 4 persone ed ottenere il menzionato provvedimento cautelare in carcere eseguito nella serata di ieri. In contemporanea sono state eseguite perquisizioni domiciliari durante le quali è stato acquisito altro materiale utile a confermare le ipotesi investigative sino ad ora condotte”.

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