Enna. Finta mafiosa si fa consegnare 25mila euro. Arrestata dipendente comunale – VIDEO

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Si presentava come un emissario di ‘cosa nostra’ la donna arrestata dalla squadra mobile di Enna. In virtù del ruolo millantato, la donna aveva chiesto ad un imprenditore della zona la somma di 200 mila euro al mese. In realtà l’arrestata era un’impiegata del Comune di Valguarnera Caropepe e non sono stati accertati rapporti con le cosche locali. Al momento della consegna della prima tranche del denaro la Polizia l’ha bloccata arrestandola in flagranza. Così la Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta ricostruisce i fatti: “La Polizia di Stato, a conclusione di articolata attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, ha eseguito l’arresto in flagranza della 51enne M.G.A., dipendente del Comune di Valguarnera Caropepe, colta nella flagranza del reato di estorsione aggravata dall’aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis del codice penale in danno di un noto imprenditore della provincia ennese. La donna nello specifico risulta indagata per i reati previsti e puniti dagli artt. 629 co. I e II c.p. perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, con minacce dirette ad un importante imprenditore della Provincia di Enna, consistite nel presentarsi come portavoce dell’organizzazione mafiosa ‘cosa nostra’ e specificamente di un noto boss, facendo valere così la forza di intimidazione derivante dalla predetta organizzazione mafiosa e nel prospettare alla vittima gravi nocumenti alla attività imprenditoriale nonché alla incolumità personale di quest’ultimo e dei suoi familiari, se non si fosse ‘messo in regola’ con l’organizzazione mafiosa rappresentata dalla stessa M.G.A., consegnandole mensilmente una somma pari a duecentomila euro; costringeva l’imprenditore a consegnarle una prima trance di venticinquemila euro procurandosi così un ingiusto profitto con danno per la vittima.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis. Nel corso dell’incontro M.G.A. si faceva consegnare 25.000 euro dall’imprenditore presso il Centro Commerciale di Dittaino.

I FATTI – Le indagini, eseguite dagli uomini della Squadra Mobile di Enna, sono state coordinate brillantemente dalla Procura Distrettuale AntimafiaIn particolare, la donna, dipendente del Comune di Valguarnera Caropepe, contattava un importante imprenditore della  Provincia di Enna, richiedeva allo stesso, a titolo di ‘protezione’, una percentuale del complessivo fatturato annuo della sua attività imprenditoriale aggiungendo che tale richiesta proveniva da un  noto boss. Successivamente, giungeva nell’indirizzo di posta elettronica dell’imprenditore una mail in cui si esternavano delle minacce gravi, a chi non si sottometteva alle richieste di un soggetto, dotato di ampio potere criminale. Nel corso di vari incontri la donna ‘ribadiva’ la richiesta estorsiva pari a € 200.000 che l’imprenditore doveva corrispondere mensilmente alla stessa che nella circostanza, a suo dire, ribadiva agire per nome e per conto di altri personaggi. Quindi presso il centro commerciale di Dittaino, l’imprenditore si  incontrava con M.G.A. che nella circostanza riceveva dalla vittima la somma di euro 25.000 contenuti all’interno di una busta, ignara che tali accadimenti venivano osservati dagli uomini della Squadra Mobile di Enna. L’indagata, veniva prontamente fermata immediatamente dopo che la stessa aveva prelevato la busta, che veniva rinvenuta all’interno della sua borsetta, contenente l’intera somma di denaro di 25.000 euro, procedendo al suo arresto. Senza soluzione di continuità, i poliziotti poi procedevano all’esecuzione della perquisizione presso l’Ufficio del Comune di Valguarnera Caropepe ove l’indagata presta servizio e presso l’abitazione della donna allo scopo di ricercare elementi utili alle indagini. L’arrestata, dopo gli adempimenti di rito, veniva accompagnata presso una Casa Circondariale dell’isola”.  

 

Si presentava come un emissario di Cosa Nostra la donna arrestata dalla squadra mobile di Enna. In virtù del ruolo millantato, la donna aveva chiesto ad un imprenditore della zona la somma di 200 mila euro al mese. In realtà l'arrestata era un'impiegata del Comune di Valguarnera Caropepe e non sono stati accertati rapporti con le cosche locali. Al momento della consegna della prima tranche del denaro la Polizia l'ha bloccata arrestandola in flagranza. #essercisempre

Pubblicato da Polizia di Stato su Domenica 25 giugno 2017

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