Minniti: “A Macerata rappresaglia fascista. Ma il fascismo è morto”. Sui migranti: “In Africa impetuosa crescita, flussi non eliminabili” – VIDEO

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Capolista del Pd al Senato del proporzionale a Salerno, Marco Minniti siede al fianco dell’altro candidato eccellente del Partito Democratico – Piero De Luca (figlio di Vincenzo) – e, da Ministro in carica, dice subito:  “Sono stato a Macerata nella immediatezza della drammatica rappresaglia fatta da Traini: città colpita due volte dapprima con la drammatica fine di Pamela (i responsabili di quella morte dovranno essere severamente puniti), poi con la rappresaglia di un criminale. L’unico punto di connessione era il colore della pelle: quella è quindi diventata una rappresaglia di odio razziale ed in Italia non c’è posto né per le rappresaglie, né per l’odio razziale. E’ chiaro che nel background di quel criminale ci sono una cultura ed una formazione fascista e razzista. Il fascismo in Italia è morto per sempre e non ha lasciato un ricordo buono al nostro popolo. Il fascismo ed il nazismo sono morti per sempre e da Ministro dell’Interno dico che esiste un limite oltre il quale in democrazia non si può andare e noi non consentiremo a nessuno di superare questo limite”. Sul tema dell’immigrazione: “Siamo un popolo collocato al centro del Mediterraneo, siamo popoli del sud, per noi l’accoglienza è un valore incancellabile, per noi è fondamentale aprire le porte delle nostre case agli altri che arrivano. I populisti hanno un’idea della sicurezza che è soltanto ordine pubblico ma noi del Pd abbiamo più frecce nell’arco. Come non valutare in maniera straordinariamente positiva ad esempio la firma, a Napoli, dell’accordo per il modello dell’accoglienza diffusa che vede impegnata la maggioranza dei Comuni campani? Piccoli numeri distribuiti sul territorio che ci consentiranno di lavorare per la chiusura dei grandi centri di accoglienza: per quanto ben gestiti, non producono capacità di integrazione. Questo nuovo modello, invece, consente di far venir meno la diffidenza tra il diritto di chi è accolto e quello di chi sta accogliendo”. Spiega: “I fenomeni migratori non possono essere cancellati. Il tema dei grandi flussi demografici nel mondo è un problema strutturale che attiene al rapporto tra vaste aree della terra. L’Europa ha una crescita demografica pari a zero o negativa; in Italia è negativa. Però a poche centinaia di chilometri l’Africa ha una crescita demografica impetuosa. Il rapporto tra questi due continenti è cruciale: bisogna governare i flussi migratori”. Parla infine dei “sette mesi consecutivi in cui gli arrivi in Italia sono inferiori ai corrispettivi mesi degli anni precedenti”. Peccato che non abbia il tempo di dire che, degli oltre 300mila migranti giunti negli anni 2016 e 2017 e senza conteggiare i 5mila giunti da gennaio 2018, solo il 3.52% è stato ricollocato negli altri Paesi e che, quindi, l’Italia viaggi ad una media di circa 150mila migranti che sul proprio territorio arriva e resta.

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