Salvini a Campagna, la Lega ringrazia “Saviano e De Magistris” – VIDEO

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Molti eventi, tra quelli che hanno cambiato la storia, hanno in comune la originaria minimizzazione/sottovalutazione da parte dell’apparato contro cui erano nati e che si prefiggevano di (ab)battere. La fantomatica battuta di Maria Antonietta ai popolani («se non hanno più pane, che mangino brioche…») che diede il via alla Rivoluzione Francese; i discorsi di Hitler in birreria fino ai segnali ‘non compresi’ che scatenarono guerriglie e guerre in America latina: il filo conduttore è sempre lo stesso. Allora, quel divertito “di Campagna conosco solo la chiena…” rischia di trasformarsi in una ‘caporetto’ politica non tanto per chi l’ha pronunciato (De Luca), quanto per il partito di cui, De Luca, è la più malpancista tra le espressioni istituzionali. Osservando il fermento popolare che la Lega suscita, l’impressione è che sbaglino, gli altri, a liquidare il raduno di Campagna alla stregua di un insieme numerico di (ex) fascisti e di razzisti; chi lo fa, oltre a dimostrare di non aver compreso le ragioni della sconfitta del 4 marzo, continua ad allargare il fossato dalla gente e dalle loro pance. Innanzitutto perché, di razzismo e di antimeridionalismo la Lega (nazionale) di oggi di Salvini non ha nulla di quella (nord) di ieri di Bossi. Poi perché, a furia di ‘gridare al lupo’, di schernire i ‘barbari’, di ancorare gli sguardi e di declinare ogni pensiero attraverso il paradigma della resistenza antifascista hanno trasformato la semplice manifestazione provinciale di Campagna nell’evento che, di fatto, sdoganerà

Il centenario Antonino Palladino, reduce di guerra

ufficialmente la Lega al sud. Una vera e propria festa nazionale dal significato, probabilmente, oggi addirittura più pregnante di quella di Pontida. Non a caso a Mariano Falcone brillano gli occhi: “Sono in debito di una cena nei riguardi di Saviano e De Magistris; con il loro manifesto hanno caricato di significati la nostra iniziativa facendola balzare agli onori della cronaca nazionale. Tanto che il nostro segretario Salvini ha sentito il dovere di essere presente e per questo ci ha chiesto di rinviare le date originariamente previste per il 29 e 30 settembre. Ne siamo orgogliosi, è una nostra grande vittoria”. Poi svela: “In attesa che da Roma arrivi l’indicazione di uno dei week end di ottobre, ho dovuto bloccare i nostri fratelli della Lombardia, della Liguria, della Calabria, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo e della Basilicata che stavano già organizzato i pullman. Campagna rappresenterà una grande festa di democrazia: la più bella risposta a chi, paradossalmente in nome dell’antifascismo, intende non far esprimere il primo partito d’Italia”. Il parlamentare campano Gianluca Cantalamessa inaugura in via della Giudeca la nuova sede di Campagna e fissa l’obiettivo: “Qui, di fronte alle migliaia di persone che si raduneranno, lanceremo il nostro programma per le elezioni europee. Sarà quella la madre di tutte le nostre battaglie identitarie e per l’autodeterminazione”. Quando anche il reduce di guerra Antonino Palladino, 100 anni a marzo, sente il dovere di indossare il vestito buono, di mostrare le medaglie orgogliosamente conquistate sul campo (“ho combattuto in Libia ed al fronte in Italia”),  di consegnare alla nuova sede della Lega il suo gelosissimo Tricolore decorato quella battuta minimizzante di De Luca si trasforma, d’improvviso, in un assist: la chiena a Campagna davvero ci sarà. Ma dei leghisti d’Italia.

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