Colombiane-prostitute nella sua villa: professionista salernitano rischia 10 anni

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La costante attività di controllo economico del territorio, svolta quotidianamente dalle pattuglie della Guardia di Finanza, ha permesso alle Fiamme Gialle di Salerno di individuare, nel Comune di Pontecagnano (Sa) “due immobili ad uso civile che si approvvigionavano di corrente elettrica attraverso allacci abusivi alla rete pubblica: all’interno di uno di questi, in più, veniva esercitata l’attività di prostituzione”. Così il Comando provinciale della Guardia di Finanza, che spiega: “I Finanzieri del Gruppo di Salerno, infatti, con la collaborazione dei tecnici specializzati della società di gestione della rete intervenuti sul posto, hanno riscontrato la flagranza dei furti di energia elettrica, realizzati attraverso un sofisticato quanto pericoloso sistema di by-pass che consentiva di utilizzare l’elettricità senza che ne fosse rilevato il consumo dai relativi contatori. I militari hanno accertato che l’impianto abusivo era potenzialmente letale, in quanto realizzato con una rischiosissima operazione di allaccio diretto alla rete esterna principale, sia sotterranea che aerea, nelle immediate vicinanze di due distinte proprietà private: la prima, un’area verde di circa 1000 metri quadri, ben attrezzata e con vista mare, fornita di piscina e forno a legna, utilizzata dalla proprietaria per i soggiorni estivi del proprio nucleo familiare; la seconda, invece, una palazzina a due piani, di proprietà di un professionista salernitano, di fatto in uso ad un pluripregiudicato, pure egli residente a Salerno, anche con precedenti specifici. All’interno dello stabile, sono stati identificati sei occupanti – 3 donne colombiane e 3 rumeni (tra cui una donna) – e le successive operazioni di perquisizione hanno consentito ai Finanzieri di rinvenire, all’interno delle stanze utilizzate per le prestazioni sessuali, oltre a numerosi accessori erotici e sex toys, una gran quantità di preservativi, indizi inequivocabili dell’attività che veniva consumata. Tali elementi, unitamente agli ulteriori ed immediati approfondimenti, hanno portato alla denuncia a piede libero del professionista e del pregiudicato per furto aggravato di energia elettrica e favoreggiamento della prostituzione; per la proprietaria dell’area attrezzata con piscina è scattata la denuncia per il solo reato di furto aggravato di energia elettrica. Tutti rischiano pene fino a 10 anni di reclusione”.

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