“Crown Princess al molo Trapezio”, il comandante rifiuta e va a Napoli. Salerno perde crocieristi per merci e tir – FOTO

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Il comandante della Crown Princess, transatlantico da 3.080 passeggeri e 1.200 membri di equipaggio, in flotta Princes Cruises, chiede di attraccare al porto di Salerno per il nono ed ultimo approdo dell’anno. La programmazione, stabilita a fine 2017, prevede l’arrivo alle ore 7 di domenica 14 ottobre con ripartenza alle ore 19. Dal porto arriva il via libera ma è indicato un molo alternativo sia al Manfredi-Stazione Marittima (impraticabile per il pescaggio della nave di 8.5 metri) che al III Gennaio, in quelle ore impegnato in una lunga movimentazione merci con altre due navi. Allora la Crown Princess lunga 290 metri, che nei precedenti otto attracchi del 2018 aveva non di rado inviato feedback negativi circa la logistica dell’attracco (già un’altra volta era finita al Trapezio tra i traghetti Ro-Ro e porta containers con gli ospiti scesi in banchina tra i camion delle Autostrade del Mare e i rimorchi con i contenitori in ferro, vedi foto sopra) vira di 180 gradi la prua e si dirige nel più comodo porto di Napoli. Salerno, in una sola giornata, perde diverse centinaia di migliaia di euro: saltano i tour organizzati con i pullman, quelli con i traghetti del metrò, le prenotazioni ai ristoranti (ogni visitatore spende in media 60 euro), le visite in città e con essi tutto il lavoro organizzativo, impeccabile, dell’agente Della Corte. Una giornata nera anche per la Salerno Stazione Marittima Spa che, nonostante gli sforzi in termini di accoglienza, nuovamente si è dovuta scontrare – scottandosi – con la miracolistica convivenza tra il settore di appartenenza e gli altri tre. Imperanti.

Al porto su spazi ed infrastrutture limitati, le attività aumentano di mese in mese. A certificarlo è l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale che, il 1 agosto, comunicava: “Continuano a crescere i volumi di traffico. Nel primo semestre del 2018 si registra una crescita del 5,4% del volume nel trasporto dei container, con un dato che sfiora il mezzo milione di Teus tra i porti di Napoli e Salerno (rispettivamente con un tasso di crescita del 4,8% e del 6,1%). Nel settore delle merci varie, significativo è anche l’aumento del traffico nel settore delle rinfuse liquide, che registrano, rispetto al primo semestre del 2017, un incremento del 5,3%. Nelle rinfuse solide si segnala un incremento particolarmente robusto per il porto di Salerno, con una crescita rispetto al primo semestre dell’anno precedente pari al 44,6%. Nel traffico passeggeri, si conferma la decisa e consistente ripresa del traffico crocieristico, con un incremento complessivo del 17,8% nel primo semestre del 2018 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (nel porto di Napoli l’aumento è pari al 16,7% ed a Salerno del 32,3% attestandosi sul +26.3% nei primi otto mesi). Per il traffico passeggeri di corto raggio i dati sono, nel primo semestre del 2018, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, ma su questo indicatore i segnali più significativi verranno dai mesi estivi, e quindi saranno registrati con il consolidamento dei dati al terzo trimestre del 2018 (ottimo il metrò del mare della Alicost-Alilauro con i collegamenti fino a Sapri, le Eolie, le isole e l’area nord di Napoli, ndr)”. Sufficienti le performance per le attività delle Autostrade del Mare.

Cresce, il settore delle crociere, seppure sia l’unico senza l’assegnazione di una banchina pienamente utilizzabile. In attesa del dragaggio e dell’allungamento del Molo Manfredi fino alla congiunzione con il molo di sovraflutto (tempi lunghi) al porto si rispetta la regola  “la nave passeggeri entra subito” ma sono indicati, di volta in volta, attracchi di fortuna al limite dell’accettazione da parte dei comandanti.

Alla fine del 2018 si conteranno 62 arrivi su 63 previsti (manca, appunto, il nono della Crown Princess), con il solo mese di dicembre vuoto. Per il 2019 sono stati contrattualizzati da Salerno Stazione Marittima Spa 72 arrivi, con il grande ritorno di Costa Crociere. Salerno allora deve riappropriarsi della facoltà di determinare le direttrici di sviluppo dello scalo – le cui banchine sono pubbliche –  avendo il coraggio di scegliere, magari iniziando a comprimere le Autostrade del Mare, il settore più invasivo – per le migliaia di tir a settimana che determina – e che non disegna grandi performance nel rapporto con l’economia locale per far crescere quello che, in prospettiva, è  davvero in grado di rivoluzionare il rapporto tra il porto e la sua città.

 

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