VIDEO – “Decisione in quattro secondi”. I giudici tributari arrestati rischiano fino a 12 anni

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“In un caso è stato cronometrato che la decisione della Commissione Tributaria è stata presa dopo quattro secondi dall’apertura della seduta (Guarino, ndr)”. Ed ancora: “Il cittadino pensa che esiste una giustizia giusta ma queste indagini ci fanno capire che il più delle volte la giustizia è asservita ad interessi personali (Cannavale, ndr)”. Infine: “Rischiano condanne dai sei ai dodici anni (Masini, ndr)”.   

Per capire il livello di corruzione del ‘sistema’ creato all’interno della sezione salernitana della Commissione Tributaria Regionale, che avrebbe prodotto un annullamento dei provvedimenti di condanna fiscale per complessivi 15 milioni, bisogna ascoltare i ragionamenti e le  articolate ricostruzioni del Procuratore della Repubblica vicario Luca Masini, del Procuratore aggiunto Alberto Cannavale, del sostituto Procuratore Elena Guarino e del comandante dalla Guardia di Finanza di Salerno, Generale di Brigata Danilo Petruccelli. E bisogna cogliere l’amarezza di chi si trova nel dovere di incriminare per il grave ed infamante reato di corruzione in atti giudiziari ben due giudici tributari, due impiegati pubblici insieme con quattro fiscalisti e sei imprenditori. “Le dazioni di denaro, le mazzette (VEDI QUI), sono state documentate con riprese ed immagini: si tratta di fonti di prova oggettive” spiega subito Masini a proposito del passaggio, di mano in mano, dei soldi richiesti per pilotare le sentenze: dazioni che variavano da 5mila a 30mila euro, a seconda della capacità dell’imprenditore. Ma perché dei giudici tributari si fanno corrompere? Elena Guarino risponde citando una frase del Gip custodita nell’Ordinanza. “Avevano fame di denaro: tanto che uno di loro rinvia un delicatissimo intervento chirurgico pur di partecipare all’assegnazione del ricorso”. Il generale Petruccelli cede ad una amara ironia: “Ci si lamenta della lentezza della giustizia in Italia: ebbene in questa indagine abbiamo documentato che è intercorso poco più di un mese tra il deposito di un ricorso e la sentenza definitiva. Ovviamente favorevole al contribuente che si vide così cancellare un debito con l’erario di circa un milione. Quella stessa sera, il 23 novembre 2018 i dipendenti amministrativi, i consulenti e l’AD della società andarono al ristorante a festeggiare”. I due giudici tributari della sezione distaccata di Salerno della Commissione Tributaria Regionale, i due dipendenti della stessa Commissione, i quattro consulenti fiscali ed i sei imprenditori sono stati arrestati.

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