Campania, 48 morti in tre giorni. Da 133 a 115 pazienti in terapia intensiva. Roma, Napoli poi Salerno

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Si rafforza, in Campania, il decremento nel numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Dal 31 marzo i letti occupati in rianimazione sono in diminuzione (oggi di 18 unità rispetto a martedì): oggi si registrano 115 ricoveri, ieri erano 120, due giorni fa 129, martedì 133. Ad incidere è certamente il parallelo aumento del numero (48) di decessi nello stesso periodo: 133 morti registrati il 31 marzo, 148 il 1 aprile, 167 ieri e 181 oggi. Altra dinamica incidente sulla disponibilità dei posti nelle terapie intensive è riconducibile ai pazienti in via di miglioramento e quindi trasferiti in sub-intensiva al temine di una degenza che in media dura dieci giorni ma che può arrivare anche al doppio. Dato che non è divulgato.

Da registrare l’aumento repentino dei casi di positività nelle province di Napoli e Salerno in Campania: territori saldamente attestati al secondo e terzo posto dietro Roma nella graduatoria aggregata comprendente le dieci province di Lazio e Campania. Classifica però empirica in quanto – seppure il confronto sia tra due popolazioni omogenee considerati i simili numeri dei rispettivi abitanti delle due regioni, risente dell’enorme divario nella somministrazione dei tamponi: 43.776 nel Lazio, 19.237 in Campania.

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