VIDEO – Nord Italia, maxi reati fiscali. Finanza: “Flussi all’estero poi riportati con gli spalloni”

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Criminalità economica. Arrestate dalla Guardia di Finanza quattro persone accusate di reati tributari, fallimentari e riciclaggio.

Disposto il sequestro di beni per 27 milioni di euro. Ricostruito un giro di fatture false per oltre 40 milioni. Coinvolte nelle indagini 24 società con sede in Italia, Polonia, Repubblica Slovacca e Slovenia. 22 gli indagati anche per i reati di usura ed estorsione.

I militari del Comando Provinciale di Bergamo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone la custodia cautelare di quattro persone. Tre sono finite in carcere, una è ristretta ai domiciliari. Tutti sono ritenuti “responsabili di un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati tributari, fallimentari, riciclaggio, usura ed estorsione”.

I particolari sono resi noti dal Comando di Bergamo della Guardia di Finanza.

Si legge: “Il provvedimento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Bergamo. Esso dispone, anche, il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 27 milioni. Previsto anche il divieto di esercitare imprese o ricoprirne uffici direttivi per un quinto indagato.

L’ordinanza è stata eseguita contestualmente a diciannove perquisizioni locali e personali.

50 i finanzieri operanti presso le abitazioni degli indagati nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Vicenza, Verona.

Le misure cautelari disposte dall’Autorità Giudiziaria giungono all’epilogo di un’articolata indagine, coordinata dalla Procuratore della Repubblica di Bergamo. Indagine condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sarnico.

Le attività investigative furono avviate nel corso del 2018 a seguito di una verifica fiscale. Esse avevano portato nel febbraio 2019 al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 4 milioni. L’indagine è proseguita attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi occulti di osservazione e controllo, esame di documentazione contabile e bancaria, audizione di testimoni.

È stato così possibile ricostruire una fitta rete di società, costituite e amministrate direttamente o a mezzo di prestanomi complici dei principali indagati. Escamotage utili per emettere dal 2015 al 2018, fatture relative ad operazioni inesistenti per oltre 40 milioni. Destinatarie numerose società compiacenti operanti nel nord Italia principalmente nei settori edile, meccanica, commercio di bancali in legno e pellet.

Un articolato e insidioso meccanismo creato per consentire evasioni milionarie a vantaggio di numerosi imprenditori utilizzatori delle false fatture. Ma utile anche per mascherare la restituzione di capitali concessi in prestito a tassi usurari ad aziende in difficoltà.

Grazie agli accertamenti bancari, i militari di Sarnico sono risaliti anche ai flussi finanziari verso conti esteri. Depositi presso istituti di credito in Polonia, Slovenia e Repubblica Slovacca su cui sono confluiti pagamenti di fatture false, successivamente monetizzati con prelevamenti di denaro contante e reintrodotti sul territorio nazionale con l’utilizzo di ‘spalloni’.

Sono stati colpiti dalle misure cautelari e condotti in carcere a Bergamo tre imprenditori delle province di Brescia e Bergamo. Un uomo residente nel cremonese è invece finito agli arresti domiciliari.

Raggiunto dalla misura dell’interdizione per un anno ad esercitare attività d’impresa un bresciano. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati beni e valori per oltre 7,5 milioni.

Si tratta di diversi immobili, tra cui quattro ville, alcune in località turistiche marine e montane, depositi e magazzini. Poi fabbricati industriali ma anche terreni, diverse autovetture e moto, gioielli, orologi, quote societarie, denaro contante, disponibilità bancarie e postali.

Gli elementi complessivamente raccolti nel corso delle indagini hanno consentito di denunciare 22 persone. Tutte coinvolte, a vario titolo, nell’illecito sistema scoperto dalle Fiamme Gialle.

Sequestrati beni e disponibilità finanziarie per 12 milioni, elevate contestazioni fiscali per oltre 19 milioni. Quantificate inoltre ulteriori operazioni imponibili per oltre 42 milioni che formeranno oggetto di specifici recuperi.

L’attività di servizio condotta da Magistratura e Guardia di Finanza s’inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria che vede il Corpo impegnato a contrastare le frodi fiscali e le forme di evasione più gravi.

Ciò a salvaguardia del bilancio dello Stato e degli imprenditori onesti, aggredendo i patrimoni illeciti dei criminali”.

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