Mercoledì 7 aprile potrebbe compiersi, in Campania, un atto rivoluzionario. I ristoratori, durante la marcia di Salerno, hanno giurato che quel giorno riapriranno “con o senza permesso”.
Giovedì 25 marzo in centro città si è svolta la seconda manifestazione (qui quella del 19 marzo). Agli operatori economici di vari settori stritolati dalla crisi si sono unite le mamme no-dad.
Sacrosante le rivendicazioni e legittima la ricerca delle responsabilità istituzionali. Chiaro anche il tentativo di sbloccare l’empasse calando una carta dal ‘valore contrattuale’ molto alto: la trasgressione al precetto della chiusura.
La protesta è iniziata laddove era finita quella della settimana precedente: sotto al Comune. E come per la settimana precedente, dal Municipio nessuno ha voluto raccogliere il grido di dolore. A differenza della volta scorsa, però, stavolta si sono presentati gli altri.
I candidati a sindaco Michele Sarno e Antonio Cammarota hanno parlato con i manifestanti. Italexit di Paragone ha partecipato alla marcia con una decina di bandiere. Presente anche la Lega con Luigi Cerciello del coordinamento cittadino.
La marcia ha avuto un solo grido: “Siamo in contatto con i nostri colleghi di tutte le alte regioni. Il 7 aprile l’Italia riaprirà”.