Isfoa non dimentica: Premio alla memoria di Vittorio Iacovacci, Mustapha Milambo, Luca Attanasio

0

Il Carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo Baguma verranno insigniti alla Memoria, in uno con l’ambasciatore Luca Attanasio, del prestigioso XVII Premio Internazionale ISFOA alla Carriera Anno 2021. 

Palermo – La cerimonia di conferimento per i due italiani assassinati avverrà nel Palazzo Arcivescovile di Monreale, sabato 15 maggio 2021.

Roma – La cerimonia di conferimento alla memoria del collaboratore-autista congolese ucciso si terrà a Roma. Il XVII Premio Internazionale ISFOA alla Carriera Anno 2021 destinato alla sua memoria sarà consegnato nelle mani dell’Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo in Italia, S.E. Sambasi Khakessa Fidéle. 

Il conferimento avverrà da parte di Nhoremie Masala, infermiere professionista di origine congolese figlia del già Ministro della Salute nella RDC nella metà degli anni ‘ 90. Nhoremie Masala sarà accompagnata da Vincenzo Mallamaci, medico missionario, presidente

Il dottore Viincenzo Mallamaci visita una bambina in Africa

dell’ Associazione ‘E Ti Porto in Africa Onlus’ nonché pro rettore vicario generale Isfoa – Libera e Privata Università di Diritto Internazionale e da Francesco D’Ambrosio, direttore responsabile della testata quotidiana digitale La Denuncia e responsabile ufficio stampa Isfoa.

Vittorio Iacovacci – Militare dell’Arma dei Carabinieri in forza al XIII Reggimento ‘Friuli Venezia Giulia’ con sede a Gorizia. Era destinato alle delicate attività di sorveglianza all’ambasciata italiana a Kinshasa, Capitale della Repubblica Democratica del Congo.

Scomparve in un tragico agguato avvenuto a Goma, lunedì 22 febbraio 2021. Ucciso mentre cercava di proteggere l’ambasciatore Luca Attanasio, anche egli morto nel conflitto a fuoco unitamente all’autista congolese Mustapha Milambo.

Vittima di un vile atto, Vittorio Iacovacci ha sacrificato la vita per difendere lo Stato ed il suo ambasciatore. Un fatto gravissimo ed una perdita davvero dolorosa ed ingiusta.

Il militare era originario di Sonnino, piccolo centro dei Monti Ausoni in provincia di Latina dove vivono genitori e fidanzata. Avrebbe compiuto 31 anni ad aprile. Era effettivo dal 2016 al XII Reggimento “Friuli Venezia Giulia” di Gorizia: reparto d’èlite dell’Arma dei Carabinieri.

Sarebbe rientrato in Italia a marzo per sposarsi a giugno, dopo il rinvio del 2020 a causa della pandemia. Aveva costruito una casa vicino a quella dei genitori, papà Marcello operaio e mamma Angela casalinga.

Avrebbe vissuto in via delle Vigne, nelle campagne del piccolo centro pontino. In quell’abitazione nella frazione di Capocroce stava progettando il futuro con la fidanzata, una giovane di origini sarde.

Una famiglia, quella Iacovacci, con figli cresciuti con un forte senso del dovere e un grande amore verso il Paese. Anche Dario – fratello maggiore di Vittorio – veste l’uniforme, impegnato in una missione all’estero, con i fucilieri d’assalto della Marina.

Brillanti i risultati ottenuti da Vittorio Iacovacci nel suo percorso. Al GIS – Gruppo Intervento Speciale, reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri qualificato come Forza Speciale delle Forze Armate italiane assieme al Col Moschin dell’Esercito , al Gruppo Operativo Incursori del Comsubin della Marina e al 17º Stormo dell’Aeronautica.

Rientrato a Gorizia per motivi personali fu assegnato a Kinshasa in un contesto difficilissimo.

Il 13º Reggimento Carabinieri ‘Friuli Venezia Giulia’ ha sede in Gorizia.

E’ un reparto inquadrato nella 2ª Brigata Mobile. Di questa grande unità fanno parte anche il 7º Reggimento Carabinieri ‘Trentino-Alto Adige’, il 1º Reggimento Carabinieri paracadutisti ‘Tuscania’ ed il Gruppo di Intervento Speciale e dipendente dal Comando delle unità mobili e specializzate carabinieri ‘Palidoro’.

Il 13º Reggimento Carabinieri ‘Friuli Venezia Giulia’, nato nel 2001, è un reparto mobile con propensione all’impiego estero.

Esprime un’elevata propensione all’impiego di proprie risorse nei servizi ‘fuori area’, partecipando con propri uomini a molte missioni all’estero.

Concorre a formare buona parte dei contingenti per i Reggimenti IPU (Integrated Police Unit) in Bosnia ed Erzegovina. MSU (Multinational Specialized Unit) in Bosnia, Iraq e Kosovo.

Impiega nuclei di polizia militare per la missione UNIFIL in Libano operando anche in Albania, FYROM. Fu ad Haiti in occasione del tragico sisma che annientò la già precaria struttura amministrativa di quel Paese. Ancora: in Georgia, Eritrea, Palestina, Ciad, Somalia, Libia, Gibuti.

Il 13º Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia” attualmente contempla l’impegno maggiore in Afghanistan, operativo nella NTM-A (NATO Training Mission. In Iraq svolge attività addestrative a favore di varie componenti delle forze di sicurezza locali.

Fornisce inoltre aliquote di polizia militare e team di vigilanza e scorta per alcune ambasciate italiane in Paesi “a rischio”.

Mustapha Milambo Baguma – Congolese, ucciso mentre guidava l’autovettura sulla quale viaggiavano l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci.

Di professione era ‘transport driver’ presso il World Food Programme dell’ ONU – Organizzazione Nazioni Unite.  E’ l’autista morto nel conflitto a fuoco che ha investito il convoglio ONU nella RDC.

Era nato a Goma, dove viveva con la famiglia. Sposato dal 1990 non è però chiaro se  avesse figli. Aveva completato gli studi universitari a Kinshasa dopo aver frequentato il college di Alfajiri.

Nhoremie Masala, in funzione dei suoi rapporti istituzionali con le autorità congolesi, fu tra le prime persone informate della tragedia.  E‘ nata a Kinshasa nel 1985 ma è residente in Italia da oltre 15 anni.

Il padre, medico chirurgo e Ministro della Salute nella RDC,era  molto apprezzato per le opere innovative apportate. Fu vigliaccamente assassinato tramite avvelenamento costringendo all’espatrio forzato in Europa tutta la famiglia, stabilitasi tra Inghilterra ed Italia.

Madre di due figlie, ha conseguito la Laurea in Scienze Infermieristiche nel 2008 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Insubria di Varese.

Dal 2008 opera da infermiera al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda. Ha collaborato per oltre un anno all’Ambasciata della RDC a Roma. Nel gennaio 2020 ha conseguito la seconda Laurea Magistrale in Sociologia e Relazioni Internazionali con specializzazione in Storia ed Istituzioni dell’ Africa. Titolo rilasciato dalla Facoltà di Scienze Politiche di Isfoa – Libera e Privata Università di Diritto Internazionale. Tra i migliori e più profittevoli  discenti del proprio corso.

L’agguato – Il 22 febbraio 2021 Luca Attanasio viaggiava con altre sei persone legate alla MONUSCO (missione ONU per la stabilizzazione della RDC). Il convoglio era diretto a Rutshuru. Giunto nei pressi di Kibumba a nord di Goma, vicino al Parco Nazionale dei Virunga e al confine con il Ruanda, fu attaccato. Alcuni uomini armati di Kalashnikov tentarono un rapimento, poi fallito. Ferito gravemente all’addome, Luca Attanasio morì poco dopo presso l’ospedale dell’ONU di Goma.

Con il diplomatico perorono l’autista del convoglio Mustapha Milambo e il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci.

Le salme di Luca Attanasio e di Vittorio Iacovacci fecero ritorno in Italia la notte del 23 febbraio. All’aeroporto di Ciampino furono accolte da Mario Draghi, presidente del Consiglio; Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri; Lorenzo Guerini, Ministro della Difesa.

I funerali di Stato si tennero il 25 febbraio alla presenza delle massime cariche istituzionali.

Nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma officiò il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma.

Luca Attanasio è il primo ambasciatore italiano ad essere ucciso nell’adempimento delle sue funzioni. In assoluto è il secondo diplomatico straniero vittima di un attacco mortale nella RDC. Nel 1993 fu assassinato il suo omologo francese Philippe Bernard.

Premio Internazionale Isfoa alla Carriera – E’ tra i più ambiti, selettivi, prestigiosi ed esclusivi riconoscimenti nazionali. Il Premio valorizza le affermate e apprezzate eccellenze italiane attive nel settore culturale, industriale, accademico, istituzionale e professionale.

Esso è conferito annualmente a soli 25 candidati individuati dopo rigorosa selezione.  A valutare i curricula è la preposta Commissione Esaminatrice.

I candidati sono scelti in virtù delle carriere professionali, aziendali, istituzionali, accademiche. Condizione è il determinante apporto alla crescita del sistema economico e delle organizzazioni per le quali si è operato “unitamente al profuso ed indefesso impegno nel sociale”.

Il Premio Internazionale alla Carriera nacque da una intuizione del magnifico rettore di Isfoa Stefano Masullo.

Fu inaugurato nel maggio 2004 con una cerimonia trasmessa in prima serata dalla televisione nazionale ungherese. La manifestazione avvenne nell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest. Con oltre 250 ospiti, furono presenti il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia, l‘Ambasciatore d’Italia in Ungheria. Fu letto il saluto ufficiale del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica.

Il Premio fu patrocinato da: Province di Milano e Lecce, MIT, MAE, ICE-Istituto Commercio Estero, Ministero per gli Italiani all’Estero.

Ancora:  da ANC-Associazione Nazionale Carabinieri, AIDDA Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, Comune Milano, Regione Lombardia, CCIIAA Bari.

Nel corso della serata inaugurale fu annunciato dal magnifico rettore Isfoa Stefano Masullo il saluto istituzionale di Carlo Azeglio Ciampi. Il messaggio del Presidente della Repubblica Italiana fu portato da Paolo Guido Spinelli, ambasciatore in Ungheria.

Il Premio Internazionale Isfoa alla Carriera ha come scopo l’internalizzazione delle aziende italiane nel mondo. Inoltre lo sviluppo della cooperazione multinazionale; la valorizzazione delle PMI; l’affermazione dell’immagine del marchio e dello stile italiano.

Infine salvaguardia e riqualificazione del Made in Italy. Lo fa attraverso supporti e contenuti culturali; consolidamento delle responsabilità sociali, etiche e morali nelle attività produttive e professionali.

Isfoa ha vocazione e missione di solidarietà, sviluppo sociale e culturale.

Fin dalla fondazione del 1998 si è caratterizzata tra le più ambite e prestigiose università telematiche internazionali.

Qui il video istituzionale riassuntivo delle opere umanitarie realizzate nel corso degli anni.

Cerimonia istituzionale di conferimento Titoli Accademici e XVI Premio Internazionale Isfoa alla  Carriera sessione autunnale 2020.

Articolo redazionale: notizie ed immagini a cura di ISFOA – Libera e Privata Università di Diritto Internazionale.

Condividi.

Lascia un commento