MIGRANTI, 6 ONG SU 8 NON FIRMANO IL CODICE DI CONDOTTA. MSF: “NOI INDIPENDENTI”. IL VIMINALE: “SIETE FUORI DAL SISTEMA DI SALVATAGGIO”

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Molte sedie vuote, pochi sorrisi di circostanza e cerimonia alquanto sbrigativa. Si è svolto oggi l’incontro programmato per la firma del Codice di condotta per le ‘Organizzazioni Non Governative’ (ONG) impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare. Il Ministero dell’Interno fa trasparire un malcelato malcontento. Hanno firmato il Codice le associazioni Migrant Offshore Aid Station (Moas) e Save the Children mentre Proactiva Open Arms ha fatto pervenire una comunicazione con la quale ha annunciato la volontà di sottoscrivere l’accordo. L’organizzazione Médecins Sans Frontiere (Msf) ha consegnato una lettera diretta al ministro Minniti con la quale “nel prendere atto dell’esemplare ruolo svolto dall’Italia, ha messo in luce che i principi umanitari di indipendenza, imparzialità e neutralità non hanno consentito la firma assieme alle altre organizzazioni. Ciò nonostante ha ritenuto liberamente di adeguarsi alla gran parte dei principi del Codice da essa condivisi”, spiega il Ministero con una nota. Ugualmente non si sono proprio presentate le ONG Sea Watch, Sea Eye, Association Europeenne de  Sauvetage en Mer (Sos Mediterranee), mentre Jugent Rettet non ha firmato.
Prima della firma sono state nuovamente rappresentate le ragioni che hanno ispirato la redazione del Codice, la posizione pienamente concorde di tutti i Paesi dell’Unione già espressa a Tallinn e l’intesa con la Commissione che ha seguito la redazione e la messa a punto del documento. In conclusione, è stato fatto presente che l’adesione avrebbe consentito di essere parte di un sistema istituzionale finalizzato al soccorso in mare, all’accoglienza e alla lotta al traffico degli esseri umani, senza in nessun modo interferire nei principi fondanti le singole organizzazioni.
“L’aver rifiutato l’accettazione e la firma pone quelle organizzazioni non governative fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare, con tutte le conseguenze del caso concreto che potranno determinarsi a partire dalla sicurezza delle imbarcazioni stesse. In una condizione diversa, saranno invece parte integrante le ONG che hanno sottoscritto il Codice” è il commento, amaro ma deciso, del Viminale.

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