Carcere, fugge sul tetto ma non riesce a evadere. Il Sappe: “Sistemi di sicurezza ripristinati e montati dai… detenuti”

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Detenuto tenta la rocambolesca fuga dal carcere di Salerno-Fuorni arrivando sul tetto ma non riuscendo a trovare il modo di scendere dall’altra parte. E’ successo lunedì scorso e a darne notizia è  il Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria) che, contestualmente, ha lanciato l’allarme “circa la situazione di emergenza che gli agenti stanno vivendo all’interno dell’istituto penitenziario salernitano”. Per il Sappe “i detenuti conoscono bene le debolezze dell’istituto: a tentare l’evasione è stato un detenuto salernitano. A.G., con problemi mentali. Il giovane ha cercato di emulare lo straniero che il 26 settembre era riuscito a scavalcare il muro di cinta e a scappare. Anche stavolta il tentativo di fuga ha avuto inizio nel cortile passeggi”. “Il detenuto era senza sorveglianzza – precisa il Sappe – a causa di discutibili accorpamenti di più posti di servizio che aumentano la mole di lavoro nonché le responsabilità in capo agli agenti e diminuiscono i livelli di sicurezza”. L’agilità, la giovane età del detenuto e la vulnerabilità della struttura hanno permesso all’uomo di muoversi sui tetti dei vari settori dell’istituto ma senza trovare una via di fuga. Alla fine si è consegnato agli agenti.  «Il Sappe continua a denunciare – si legge  – i livelli minimi di sicurezza che non garantiscono il rispetto dell’ordine e della disciplina propri di un istituto penitenziario come quello salernitano che ospita tutte le tipologie di detenuti che rendono la struttura complessa e tra l’altro ricadente in un territorio ad alto indice di criminalità organizzata. I continui rinvenimenti di apparecchi telefonici, pen drive, chiavette usb, sostanze stupefacenti, le aggressioni tra gli stessi detenuti e nei confronti del personale della polizia penitenziaria mostrano i limiti e le insufficienze operative di una “organizzazione del lavoro unilaterale e discrezionale della direzione” che non coincide con quella sottoscritta tra le parti e che puntualmente violata dai responsabili della gestione. Oramai i detenuti sono i primi a conoscere i punti deboli dell’istituto; a capire dove tentare una fuga o come tentare di fare entrare oggetti o cose non consentite. Sono i primi ad osservare la carenza nella sorveglianza nei punti nevralgici e l’assenza di video sorveglianza. Gli stessi detenuti sono chiamati a svolgere lavori per il ripristino o il montaggio di sistemi di sicurezza. Lo spirito di emulazione, la facilità di fuga dovuta ad una carente gestione delle risorse umane esistenti ed una assenza dei sistemi funzionanti di sicurezza determineranno che gli eventi critici saranno all’ordine del giorno. Da un recentissimo giro di ispezione compiuto da una delegazione del Sappe con servizio fotografico, si è evidenziato un abbandono di settori fondamentali proprio per la sicurezza».

Noi con Salvini – La notizia ha scatenato la reazione del gruppo Noi con Salvini di Salerno: “Purtroppo – scrivono  – non si vuole proprio capire che per strutture come quella di Fuorni, particolarmente complessa da gestire per via della variegata popolazione carceraria ospitata non è tollerabile ragionare in termini di risparmio economico a discapito della sicurezza. Sono anni che sigle sindacali come il Sappe denunciano, inascoltate, la completa assenza di interventi da parte dell’amministrazione penitenziaria. Mancanza di personale (sotto organico da anni), sottopagato e sottoposto a turni massacranti con responsabilità che vanno ben oltre i propri compiti; un lavoro usurante non solo sotto il profilo fisico ma anche psicologico. Per non parlare poi delle strutture, vecchie e fatiscenti; attrezzature di videosorveglianza il più delle volte vetuste e non funzionanti. Tutto accade nel silenzio dei media e delle autorità competenti che non solo ‘omettono’ la gravità della situazione ma peggio ancora non rimediano e, come lo struzzo, mettono la testa sotto la sabbia. Nell’esprimere ancora una volta la nostra piena solidarietà nei confronti dei tutori dell’ordine e nello specifico al personale di Polizia Penitenziaria, agli operatori tutti (personale medico ed amministrativo) del comparto ed al Sappe, chiediamo ancora una volta di ripristinare almeno le condizioni minime di sicurezza”.

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