Sindacalista-choc. “Retaggio culturale: donne sentono di ‘meritare’ la violenza subita” – VIDEO

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Solo loro, le donne, le protagoniste del momento di riflessione in preparazione della Giornata internazionale contro la violenza di genere indetta per sabato prossimo. Sabrina Sinisi (Uil), Maria Rosaria Mazzotta (Cgil) e Simona Pagano (Cisl), raccontano storie al limite della umana comprensione: “Le donne sono uccise con modalità sempre più feroci: selvaggiamente”, dice Mazzotta. “La nostra realtà è fatta delle ragazze morte nella traversata in mare ma anche dei 2.233 casi di violenza carnale accertati e delle altrettante mancate denunce per la paura della gogna. La nostra resta una società maschilista. Allora si inizi a parlare di violenza maschile piuttosto che delle vittime femminili”. Su Salerno, Simona Pagano dice: “Riteniamo fondamentale sensibilizzare le nuove generazioni sulle discriminazioni di genere. La Cisl ha uno sportello antiviolenza (in via Zara) che permette alle donne innanzitutto di confidarsi, di svelare il proprio ‘segreto’ per poi valutare la possibilità della denuncia, pratica rispetto alla quale però le donne sono sempre restie, recalcitranti. Auspichiamo sinergie con le Istituzioni per iniziative operative che possano prevedere il trasferimento della denunciante, laddove ricorrano le condizioni, in ambienti protetti non raggiungibili dall’uomo violento. Nel 2017 il nostro ‘sportello’ non ha registrato numeri discostanti dall’anno precedente ed è in linea con le medie nazionali; siamo però consapevoli che la violenza resti chiusa tra le mura domestiche. Anche quando arrivano al nostro sportello le donne hanno paura di confidarsi, non si fidano delle Istituzioni”. Sulla natura dei soprusi: “La violenza fisica è sempre conseguenza di quella psicologica. Il mobbing familiare pesa moltissimo nelle dinamiche del fenomeno”. Fa riferimento a “soggezione psicologica” e al “retaggio culturale che le fa sentire in colpa tanto da convincersi di meritare la violenza che subiscono”. Sabina Sinisi è la responsabile dello sportello ‘stalking e mobbing’ della Uil sito in località Migliaro (quartiere San Leonardo): “Le donne vengono, espongono il loro problema, ci raccontano quel che accade ma al momento di rivolgersi ad un avvocato si tirano indietro per paura, continuando a sottostare alle violenze che subiscono a casa. Prima del femminicidio ci sono sempre le molestie, le violenze sessuali, le offese: tutto avviene quasi sempre in ambito familiare. Occorre allora portare la formazione e la informazione nelle scuole attraverso gli insegnanti. Laddove manca la formazione e impera la non-conoscenze ci saranno le violenze”.

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