Agricoltura, Ue rinnova uso glifosato. Caputo-choc: “Vincono le lobby, ora 500 milioni di persone a rischio-cancro”

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Alla fine hanno prevalso le tesi dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) e dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (Echa) che classificano ‘non cancerogeno’ il glifosato, la sostanza contenuta negli erbicidi utilizzati in agricoltura e le cui licenze di utilizzo e compravendita scadranno il 15 dicembre 2017. Non ritenuta invece rilevante, dalla maggioranza, la tesi dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms) secondo la quale, invece, il glifosato sarebbe cancerogeno. A Bruxelles 18 Stati membri dell’Unione Europea hanno approvato la proposta della Commissione europea per un rinnovo quinquennale dell’utilizzo della sostanza, battendo i 9 Stati contrari (astenuto il Portogallo). A far propendere per il sì è stata la Germania. “Dopo due anni di tentennamenti, i 28 Stati membri hanno accettato di rinnovare il glifosato per altri cinque anni. Questa decisione non è accettabile perché, contrariamente a quanto previsto nella risoluzione del Parlamento europeo, non prevede alcun chiaro ‘phase-out’ per il glifosato. Il voto favorevole dei 18 Stati membri (Bulgaria, Germania, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Irlanda, Spagna, Lettonia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Repubblica Slovacca, Slovenia, Finlandia, Svezia, Regno Unito) conferma ancora una volta che in alcune parti dell’Europa c’è poca sensibilità rispetto alla sicurezza alimentare”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd, Gruppo S&D e membro della Commissione Agricoltura. Caputo fa notare che “gli Stati membri non hanno tenuto in alcun modo conto del principio di precauzione autorizzando una sostanza che è potenzialmente cancerogena per 500 milioni di persone”. “La Commissione europea e i 18 Stati membri che hanno votato per il rinnovo dell’uso del glifosato – conclude Caputo – confermano lo strapotere delle lobby nelle politiche agroalimentari e creano oggi un precedente preoccupante, che va contro il principio di precauzione e che non tiene conto dell’esigenza della salute pubblica confermata dalla risoluzione del Parlamento europeo del 24 ottobre 2017 e dalla petizione ‘Stop glifosato’ firmata da più di 1 milione e 300mila cittadini europei”. Hanno votato contro i rappresentanti di Italia, Francia, Belgio, Grecia, Croazia, Cipro, Malta, Lussemburgo e Austria.

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