Spiagge di plastica: indagine-choc, Legambiente denuncia il disastro

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Legambiente Campania ha monitorato 22 spiagge per un totale di 78mila metri quadrati, rilevando una media di 691 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale di 15.201 rifiuti. Di fatto, sulle spiagge si incrociano sette rifiuti ogni metro. E anche quest’anno la ‘regina’ rimane la plastica con il 77% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da vetro/ceramica (8,8%) carta/cartone (5%). Legambiente – Dossier integrale

L’indagine è stata svolta sulle seguenti spiagge: Lago Patria a Castel Volturno (Caserta); Monachella a Pozzuoli, arenile a Castellammare di Stabia, di Cava dell’Isola di Forio, di Lido Mappatella al Lungomare Caracciolo, di Mortella a Portici e di Ponte della Gatta di Torre del Greco (Napoli); di Mezzatorre a San Mauro Cilento, di Magazzeno a Pontecagnano Faiano, di Baia Trentova, Vallone e Torre San Marco ad Agropoli, di Grotta della Cala di Camerota, delle Saline di Centola e di Pioppi di Pollica, di Dominella a Casal Velino, di Agnone Cilento di Montecorice, di Piana di Veila di Ascea, delle Oasi Dunale di Capaccio Paestum e di Eboli, della foce del fiume Tusciano a Battipaglia e la spiaggia del lungomare Tafuri (Salerno).

I rifiuti spiaggiati o gettati consapevolmente sono di ogni forma, genere, dimensione e colore: bottiglie, mozziconi di sigarette, cotton fioc, stoviglie usa e getta. Tutti rifiuti abbandonati consapevolmente; che provengono dagli scarichi non depurati e dall’abitudine di scaricarli nei wc e, soprattutto, dalla cattiva gestione dei rifiuti a terra. dall’indagine Beach Litter 2018 condotta da Legambiente su 78mila metri quadrati di arenili, emerge una media di 691 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale di 15.201 rifiuti. Di plastica il 77% del totale dei rifiuti rinvenuti, di vetro/ceramica l’8,8%, di carta/cartone il 5 %. La situazione più critica è stata rilevata sulla spiaggia di Mortelle di Portici (Napoli) dove è stato trovato il più alto numero di rifiuti: 2.220 rifiuti in 100 metriDei rifiuti rinvenuti, il 54% riguarda materiale in plastica. Maglia nera anche per l’Arenile di Castellammare di Stabia  con 1.872 rifiuti in 100 metri di spiaggia, di cui 64% dei rifiuti monitorati è plastica. Segue la spiaggia Monachelle di Pozzuoli dove in 100 metri di spiaggia sono stati rinvenuti 1.424 rifiuti, di cui il 87% in plastica. Le spiagge campane virtuose con meno rifiuti ritrovati si trovano nel Cilento: la spiaggia di Piano di Velia di Ascea con 39 rifiuti in 100 metri e Grotta della Cala di Camerota con 42 rifiuti in 100 metri di spiaggia.
Salerno – Sono state 15 le spiagge monitorate: censiti 6.085 rifiuti pari al 40% del totale dei rifiuti ritrovati sulle 22 spiagge campane. La situazione più critica è stata rilevata sulla spiaggia libera Magazzeno di Pontecagnano con 1.260 rifiuti ritrovati di cui il 90% riguarda rifiuti di plastica, segue la spiaggia libera Foce Tusciano di Battipaglia con 963 rifiuti in 100 metri di spiaggia, di cui 91% in plastica. Poi la spiaggia via lungomare Tafuri di Salerno dove in 100 metri di spiaggia sono stati rinvenuti 754 rifiuti (68 % in plastica). Enorme, ancora, l’impatto degli innumerevoli dischetti di plastica fuoriusciti dal depuratore di foce Sele.

La cattiva gestione dei rifiuti urbani è la causa principale della presenza dei rifiuti (48%), ma anche la carenza dei sistemi depurativi (12%, la media nazionale si attesta sul 10%).
In particolare i rifiuti derivanti dalla cattiva gestione urbana, per le spiagge campane, sono rappresentati da rifiuti derivanti da abitudini dei fumatori (principalmente mozziconi di sigaretta, ma anche accendini, pacchetti di sigarette e loro imballaggi) e da imballaggi alimentari.
“La nostra indagine – commenta Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania- è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science, il risultato di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione che setacciano le spiagge contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. I risultati dimostrano ancora una volta come Il problema dei rifiuti in mare e sulle coste ormai è un fenomeno grave dal punto di vista ambientale, economico e turistico e necessita l’urgenza di mettere in atto programmi concreti per la loro progressiva riduzione. È assurdo che ancora oggi la stragrande maggioranza dei rifiuti deriva da un abbandono consapevole in loco testimoniando la totale indifferenza verso i notevoli impatti che questo comportamento ha sull’ambiente costiero e marino. È importante incentivare su tutto il territorio regionale campagne di prevenzione, sensibilizzazione e informazione che coinvolgano amministrazioni e i cittadini, incoraggiando una corretta gestione dei rifiuti e una partecipazione attiva”.

Fonte foto: Legambiente – http://bit.ly/fotoBL_Campania

 

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