Carcere, il grande cuore-Humanitas: posizionato ambulatorio mobile

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E’ in coma farmacologico un agente penitenziario, in servizio al carcere di Vicenza, risultato positivo al coronavirus.  La notizia è appresa e diffusa dall’agenzia di stampa Adnkronos. Nel lancio si legge: “L’uomo, 28 anni, ha effettuato il tampone dopo aver constatato l’aggravamento dell’influenza di cui soffriva da qualche giorno”. Ancora: “Il coma farmacologico serve per aiutarlo nella respirazione. E’ una situazione complessa, siamo seriamente preoccupati”, dice Luigi Bono, segretario provinciale di Vicenza del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). Visto che le condizioni del 28enne sono in lieve miglioramento, se le positive indicazioni odierne saranno confermate, potrebbe essere staccato dalla ventilazione forzata. Lo comunica una nota del ministero della Giustizia. Il poliziotto è ricoverato nell’ospedale cittadino ed è attualmente in terapia intensiva. Il carcere di Vicenza ospita circa 400 detenuti e vi lavorano 200 agenti penitenziari. “Riceviamo tante telefonate da colleghi preoccupati. Chiediamo -conclude- che si proceda a una verifica immediata delle condizioni sanitarie degli operatori penitenziari in servizio a Vicenza e dei detenuti presenti nella struttura”.

Fratelli d’Italia  – “Bonafede e Speranza tutelino la salute dei dipendenti delle carceri italiane, a partire dagli agenti della Polizia Penitenziaria”. Lo dichiara il Questore della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli (FdI), che si schiera al fianco dell’Uspp: “E’ sconcertante che, in piena emergenza sanitaria, il Governo Conte non abbia ancora adottato provvedimenti drastici ed efficaci. Il rischio di contagi è alto anche negli istituti penitenziari. Per questo, come chiesto più volte anche dall’Uspp, è fondamentale che le carceri vengano, tra l’altro, rifornite di mascherine, guanti monouso e disinfettanti. I ministri della giustizia e della salute intervengano prima che sia troppo tardi” conclude Cirielli.

Humanitas – In termini preventivi, intanto, la direzione del carcere di Salerno-Fuorni e la associazione di soccorso internazionale Humanitas di Roberto Schiavone (foto in basso), consolidano alleanza e la storica collaborazione. “Sappiamo che la comunità carceraria – e non mi riferisco solo ai detenuti – può vivere situazioni davvero di emergenza se il virus dovesse varcare le sbarre” dice Roberto Schiavone. “Per questo – continua – raccogliendo la sollecitazione della direzione carceraria – abbiamo deciso di fornire il penitenziario di un PMA, un presidio mobile, utile e necessario per filtrare clinicamente tutte le persone che varcano i confini del carcere (foto in alto)”.

 

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