Virus – Eboli, reparto infettivi tra Covid e TBC: 6 nuove stanze per terapia sub intensiva

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Il presidio ospedaliero Maria SS.Addolorata di Eboli, afferente all’Asl di Salerno, si organizza per rispondere all’eventuale aumento nel numero dei contagiati Covid-19 che dovessero sviluppare la malattia. Il reparto di malattie infettive diretto dal ‘primario’ Grazia Russo è stato strutturalmente ricostruito per garantire le massime condizioni di sicurezza alla squadra di medici, infermieri specializzati ed ai pazienti. I lavori sono alla fase finale tanto che la prossima settimana, verosimilmente, lo spazio così riarticolato sarà inaugurato. Nasce un reparto per terapie sub-intensive interamente zona-rossa con: percorsi dedicati per il personale medico e infermieristico; tre sale-filtro per le operazioni di doccia chimica sterilizzante, decontaminazione e spogliatoio; sei stanze con bagno dotate di monitor, sei ventilatori portatili e apparecchiature elettromedicali. In ognuna delle stanze potranno contemporaneamente essere ricoverati due pazienti per un totale di dodici malati Covid. Saranno dodici i pazienti se, però, arriveranno dalla Finlandia le sei pompe-depuratori a pressione, senza filtri EPA ma con tecnlogia ad elettroliti, che purificano fino a 500 metri cubi di aria ogni ora. Pompe ordinate dall’Asl e pari a quelle usate negli ospedali di Whuan. Sulle date di consegna non v’è, al momento, certezza. Senza di esse il reparto potrà ospitare un paziente per stanza. Nel caso di necessità sono state organizzate anche due stanze aggiuntive per terapia intensiva-rianimazione con doppie porte e standard di sicurezza massimi, in aggiunta ai sei posti-letto complessivamente presenti in ospedale e dedicati ai malati Covid.

Tubercolosi – Il reparto sarà gestito da personale medico ed infermieristico dalle elevate competenze: in un recente passato – ma prima dello scoppio della pandemia – alcuni tra medici ed infermieri si erano formati nell’ambito di un apposito corso presso l’ospedale Spallanzani di Roma. La scelta rispondeva (risponde) all’esigenza di gestire i casi di infezione da tubercolosi in costante e repentina crescita. L’ospedale di Eboli è punto di riferimento di tutti i malati della Piana del Sele. Come annunciato dai medici canadesi nel lontano 1996, la infezione della pericolosissima TBC è infatti tornata in Italia. L’infezione è mortale nel 100% dei casi se non curata ed è altamente infettiva. Negli scorsi mesi alcuni focolai si sono registrati a Battipaglia (una intera famiglia), tra Eboli e Capaccio (quattro persone di un condominio) e nella vasta comunità locale di extracomunitari. Proprio le serre della Piana rappresenterebbero una ‘autostrada’ per il contagio di una infezione proveniente dai Paesi freddi del centro, est e nord Europa ma che si propaga immediatamente agli extracomunitari africani. A quanto si apprende, la TBC sarebbe tornata anche ad uccidere.

 

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