Aeroporti: in marzo -66% voli e -86% passeggeri. Addio ai 21.4 milioni di transiti di agosto

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Nel 2017 risultavano attive in Italia 193 imprese del settore del trasporto aereo che fatturavano 9,4 miliardi di euro e occupavano poco meno di 20 mila unità di lavoro, il 99,7% delle quali con dipendenti. Tra il 2010 e il 2018 il numero di passeggeri trasportati in Italia è aumentato del 33,3%. In particolare, i passeggeri dei voli internazionali sono cresciuti del 53,0% e quelli dei voli nazionali del 7,2%. In base ai valori che descrivono l’andamento del settore, il traffico aereo nel mese di maggio 2020 sarebbe stato di circa 17,9 milioni di passeggeri trasportati e si stima che avrebbe raggiunto il picco di circa 21 milioni nel mese di agosto 2020.

INVECE… Da poco meno di 460 mila passeggeri in arrivo e partenza negli aeroporti italiani di domenica 23 febbraio 2020, si è passati ai 6,8 mila di domenica 29 marzo. Rispetto allo scorso anno, nel mese di marzo sono stati cancellati due voli su tre (66,3%) e i passeggeri sono diminuiti dell’85% (da circa 14 milioni a poco più di 2 milioni). Il flusso dei passeggeri arrivati in Italia con voli internazionali nel corso del decennio 2009-2018 presenta lo stesso andamento di quello dei clienti stranieri negli esercizi ricettivi italiani.

GLI SCENARI DIS-ATTESI Quale sarebbe stato l’andamento del settore senza il Covid-19? La disponibilità di dati nel lungo periodo e di dettagli temporali consente di tracciare la dinamica tendenziale del fenomeno e di prospettare quale sarebbe stata l’evoluzione del trasporto aereo qualora non fosse intervenuta la crisi scatenata dall’epidemia. I valori stimati in base all’evoluzione del settore e alla sua storia permettono di tracciare lo scenario atteso che l’emergenza imprevista ha impedito di realizzare e di quantificare quindi il mancato sviluppo del trasporto aereo. Dai dati di Assaeroporti, per il solo mese di marzo si stima una perdita in termini di passeggeri in arrivo e partenza pari a circa 12 milioni (differenza tra valore previsto e osservato), cioè l’85,7% in meno di traffico. La previsione mostra inoltre che nel mese di maggio si sarebbero potuti registrare ben 17,9 milioni di passeggeri, i quali avrebbero raggiunto il picco di 21,4 milioni ad agosto 2020. Risultati che avrebbero premiato le performance in crescita del trasporto aereo italiano e che inevitabilmente possono ora rappresentare solo una misura del “mancato guadagno” e di uno scenario difficile da ricostruire nel tempo.

TURISMO E TRASPORTI: SETTORI FORTEMENTE CONNESSI Il volume di passeggeri arrivati in Italia con voli internazionali, nel corso del decennio 2009-2018, presenta lo stesso andamento di quello dei clienti stranieri negli esercizi ricettivi italiani nello stesso periodo, evidenziando come i flussi turistici e il traffico aereo si siano entrambi contraddistinti per un ritmo di crescita particolarmente sostenuto, fino al manifestarsi del Covid-19. Il trasporto aereo negli ultimi tre anni considerati, sembrava peraltro affermarsi come la modalità di trasporto prevalente e la stessa indagine Eurostat sui viaggi e le vacanze dei residenti nei 27 Paesi dell’Unione europea confermava che nel 2018 oltre la metà (il 51,5%) dei viaggi all’estero per scopi personali e lavorativi era realizzato utilizzando l’aereo e che tale quota era cresciuta di ben 4 punti percentuali in soli due anni. Tali evidenze confermano come il turismo internazionale e il trasporto aereo siano fortemente correlati e come siano entrambi esposti al rischio di vedere pesantemente ridimensionate le proprie prospettive di crescita nel breve e medio periodo, in conseguenza della diffusione della pandemia.
Foto: Aerostazione aeroporto Costa d’Amalfi di Salerno. Fonte testo: ISTAT.

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