VIDEO – Sovranità e riscatto nazionale. Salvini: “Cambio l’Europa nel nome di Papa Giovanni Paolo II”

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“Tanta gente come per Berlinguer o Almirante” commenta l’anziano che, pacificato il passato, oggi contesta la globalizzazione. Esce a fatica da Piazza del Popolo mentre le casse pompano Rino Gaetano e Matteo Salvini stringe migliaia di mani. Eppure l’analisi non è numerica (ad occhio, la grande piazza ha riunito almeno il doppio rispetto ai sostenitori che, lì, il Pd portò il 30 settembre); non riguarda la cura di ogni particolare – dall’introduttivo ‘Nessun Dorma’ della Turandot di Puccini interpretato da Bocelli, alla dirette sui social-.  No, la differenza sta nei volti entusiasti di chi è partito nel cuore della notte per essere alle 10 a Roma nel giorno dell’Immacolata. Certo, qualcuno alle 16 avrà poi raggiunto Piazza Mignanelli-Spagna per guardare il Papa rendere tradizionalmente omaggio alla Vergine ma a Roma, sabato, ha stravinto Salvini. Che quando parla del Papa cita “San Giovanni Paolo II” rimarcando implicitamente la differenza tra “la visione del mondo dei un uomo saggio che già nel discorso del 5 ottobre 1982 parlava di dell’Europa quale unione di popoli distinti etnicamente, delle ricchezze delle singole civilizzazioni nazionali, identitarie e fondate sui valori del cristianesimo che qualcuno oggi vorrebbe abbandonare nel nome della finanza e della globalizzazione” e quella mondialista, immigrazionista e globalista del Pontefice attuale. Non da poco. Da leader del primo partito d’Italia, il suo è un discorso di rottura: “Qualche anno fa, con  la Lega al 4-5%, mai avrei pensato che gli italiani ci chiedessero di guidare la rinascita di questo Paese”. Dice: “Abbiamo un’idea di Italia, Europa e sviluppo sociale per i prossimi 50 anni. La nostra battaglia non si ferma ai confini nazionali: la storia ci chiede di riportare coesione sociale, amicizia, fratellanza e unità nel continente. Senza questa svolta l’Europa diventerà un enorme mercato di consumatori di prodotti ideati, costruiti e lavorati dall’altra parte del mondo. Per non fallire l’Unione deve allora rifondarsi sui Comuni, sulle nazioni e sui singoli popoli dall’Atlantico agli Urali, proprio come prevedeva San Giovanni Paolo II. Turchia esclusa…”. L’attacco: “Soros e quelli come lui vogliono cancellare le identità, le culture, storie, le tradizioni per avere non ‘donne’ e ‘uomini’ ma consumatori e schiavi: precari che vanno nei centri commerciali per sognare di comprare quanto prodotto in Cina in una dinamica che ha mandato a casa gli operai italiani. I nostri imprenditori, artigiani, produttori di lavoro, di ricchezza e di cultura sono degli eroi; li aiuterò: ideazione e produzione debbono rimanere in Italia”. Accusa: “Guardate i gilet gialli di Parigi, ricordate le immagini della Grecia, ripensate alla crisi economica della Spagna e vediamo quella che sta iniziando ad investire anche la potentissima Germania: chi semina povertà raccoglie protesta. Qualcuno ha tradito il sogno europeo ma noi daremo sangue nelle vene di una nuova comunità fondata su rispetto, lavoro e progresso economico e sociale. Su dignità, sicurezza, orgoglio, pensioni e lavoro a milioni di italiani, noi indietro non torniamo”. L’appello al popolo “e ai partiti d’opposizione”: “Stiamo dando fastidio a poteri forti intenzionati a depredare e desertificare l’Italia: vi chiedo allora il mandato per andare a trattare con l’Unione Europea a nome di 60 milioni di italiani. Se c’è il mandato di un Paese unito nel rispetto delle diversità e delle tradizioni, noi non abbiamo paura di niente e di nessuno. Se servirà per i nostri figli e per il nostro splendido Paese, darò la vita”.

A caldo, il vice coordinatore regionale campano Mariano Falcone, commenta: “Senza la Lega l’Italia non ritroverà sovranità e non ci sarà riscatto nazionale. Oggi da Piazza del Popolo è stato lanciato un avvertimento ad quell’Europa che finora ha fatto gli interessi di pochi e non dei popoli. I movimenti populisti e sovranisti avanzano e le elezioni della prossima primavera daranno la spallata all’Europa dei mercanti restituendo sovranità nazionali ai popoli detentori. Sotto quest’aspetto la Lega è l’avanguardia in Italia. Salerno, la Campania, il sud hanno risposto massicciamente. La Lega al sud cresce da quattro anni: la gente crede in noi, vuole il cambiamento e noi lavoriamo per darglielo”.

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