“Market-focolaio” in Irpinia. De Luca: “Lauro settima zona rossa”

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Settimo Comune messo in ‘zona rossa’ in Campania, secondo in Irpinia. L’Ordinanza n.28 del Governatore De Luca, firmata nella notte tra domenica e lunedì chiude, di fatto, il Comune di Lauro (3.500 abitanti) in provincia di Avellino che, quindi, si aggiunge ad Ariano Irpino e ai Comuni salernitani di Sala Consilina, Caggiano, Polla, Atena Lucana e Auletta. Si legge: “Nella serata odierna il competente Dipartimento di prevenzione della ASL di Avellino ha comunicato che, nel Comune di Lauro (Av), sono stati registrati, nei giorni scorsi, due casi di positività al virus ai quali si sono aggiunti, in data odierna, otto ulteriori casi, appartenenti ad un unico cluster familiare. L’Unità di Crisi regionale ha segnalato che una delle persone appartenenti al cluster familiare è titolare di un’attività di vendita al dettaglio di generi alimentari molto frequentata sul territorio comunale. Tale persona, nella fase prodromica asintomatica della malattia, ha avuto contatti con un numero di persone (fornitori ed utenti) stimabile in almeno 200 unità, sia nel negozio sia nelle consegne a domicilio. Il Sindaco del Comune di Lauro ha segnalato che la famiglia gestisce un supermercato al centro del paese, con la conseguenza del pericolo concreto di un ampio contagio e ha chiesto l’adozione di una serie di misure ai fini del contenimento del rischio. Tale elevato numero dei potenziali contatti rende necessaria, quantomeno nelle more della conclusione dell’indagine epidemiologica in corso e della conseguente ricostruzione della effettiva catena dei ‘casi di contatto stretto’ con il contagiato, l’adozione di immediate ed urgenti misure precauzionali volte al contenimento e alla prevenzione del rischio di ulteriore diffusione del contagio, all’interno e all’esterno del territorio comunale”. Sul metodo: “I report della Unità di Crisi attestano un trend ancora crescente dei casi positivi, con ripercussione su accessi ospedalieri sia in regime ordinario che intensivo; tale trend in incremento ha risentito di eventi quali il mancato rispetto del distanziamento sociale in cluster epidemici familiari o locali; il trend in atto nel territorio di Lauro impone di adottare misure di estrema urgenza aggiuntive rispetto a quelle vigenti, volte ad evitare il più possibile episodi ed occasioni di contagio, tenuto conto delle gravissime ed irreparabili conseguenze collegate all’eventuale ulteriore incremento delle positività al virus. Sulla base della situazione rappresentata ricorrono condizioni di effettivo e grave rischio di ulteriore diffusione del contagio e, per l’effetto, estrema necessità ed urgenza di adozione di ulteriori specifiche misure di prevenzione e contenimento nel Comune di Lauro”. L’ ordinanza numero 28 istituisce, quindi, la ‘zona rossa’: “Con decorrenza immediata e fino al 10 aprile 2020, ferme restando le misure statali e regionali già vigenti, e salvo rinnovo ove necessario, con riferimento al territorio del Comune di Lauro sono adottate le seguenti misure:divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti; divieto di accesso nel territorio comunale; sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. E’ fatta salva la possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio ai sensi dei DDPCM 11 marzo 2020, 22 marzo e 1 aprile 2020 e ss.mm.ii. e quelle strettamente strumentali alle stesse, limitatamente alle presenze che risultino strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività e a quelle di pulizia e sanificazione dei relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Nel territorio comunale oggetto della presente ordinanza è disposta la chiusura delle strade secondarie, come individuate dal Comune sentita la Prefettura”.

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