VIDEO – Autostrada dei Parchi, immagini-choc e sequestro della GdF

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Autostrada dei Parchi: contestati i reati di “inadempimento di contratti di pubbliche forniture” e di “attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo”. Importante attività investigativa della Guardia di Finanza “nella lotta agli illeciti nel settore degli appalti, alla non corretta gestione dei servizi pubblici e alla tutela della collettività, su cui inevitabilmente grava la cattiva gestione della cosa pubblica”.

Il Comando provinciale di Teramo della Guardia di Finanza, rende noto: “A conclusione di complesse indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, beni mobili, immobili, per un ammontare complessivo di euro 26.714.224,94, nei confronti dei sei indagati nell’ambito delle indagini sulla Strada dei Parchi.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo, che ha accolto le richieste dei pubblici ministeri titolari delle indagini Laura Colica e Silvia Scamurra, al termine delle complesse investigazioni originate da alcune segnalazioni (successive ai tragici fatti riconducibili al crollo del ‘ponte Morandi’ di Genova) che denunciavano lo stato di evidente degrado delle pile dei viadotti della A24, e in particolare di quelli ricadenti nel territorio teramano.

I preliminari sopralluoghi e rilievi fotografici delegati al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Teramo, effettuati alle pile del Viadotto Casale San Nicola del Comune di Isola del Gran Sasso, evidenziavano lo stato di grave degrado (ossidazione dei ferri dovuta anche a cedimento strutturale dei copriferri). Le indagini, sono state quindi estese anche ad altri viadotti della stessa tratta autostradale (Cretara, S. Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara), sempre insistenti sui territori dei Comuni di Isola del Gran Sasso e Colledara.

Le ispezioni svolte, anche con l’ausilio di appositi Consulenti Tecnici nominati dai pubblici ministeri titolari delle indagini hanno permesso un approfondimento tecnico delle infrastrutture rilevando criticità su alcune delle pile e degli impalcati costituenti le opere d’arte oggetto di indagine, ovvero: ‘ammaloramento’ evidente dello strato di calcestruzzo posto a protezione dei ferri d’armatura (strato copriferro); danneggiamento delle canaline di raccolta e dei discendenti che convogliano le acque di dilavamento provenienti dalla sede autostradale; grave stato di ossidazione dei ferri delle armature esposti agli agenti atmosferici a causa della mancanza dello strato copriferro. Le molteplici audizioni di Dirigenti e Funzionari del Ministero e dei responsabili della società oltre che le preziose consulenze tecniche eseguite dal professore Berardino Chiaia del Politecnico di Torino hanno quindi condotto a contestare plurimi gravi fatti di reato di ‘’inadempimento di contratti di pubbliche forniture’ e di “attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo’”.

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