VIDEO – Autostrade del Mare: nuove rotte, turismo, svolta ecologica e apertura alle famiglie. Ultimo miglio: asse con Pireo e Israele per la ‘Grande Cina’

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“In Italia le Autostrade del Mare evitano immissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a quella prodotta da una città di 1 milione di abitanti in 12 mesi”, fa sapere RAM-Rete Autostrade Mediterranee nel corroborare la crescita (+24% ro-pax, +21% ro-ro) registrata dal 2014 ed ottenuta perseguendo l’obiettivo UE di riduzione (-60%) di gas serra contenuto nella revisione delle linee guida TEN-T. E’ un dato dalla enorme ricaduta sociale: “Qualunque soluzione in grado di abbattere il trasporto merci su gomma potrebbe generare una diminuzione consistente della mortalità da inquinamento atmosferico” dice il presidente di Società Italiana di medicina ambientale (Sima) Alessandro Miani, che spiega: “L’annuale decremento di PM2.5 di 10 microgrammi al metro cubo determinerebbe una diminuzione del 7% della mortalità generale; del 26% quella per eventi coronarici; del 10% per malattie cardiovascolari e respiratorie e del 9% per tumori polmonari”. Per Sima “il trasporto di merci su gomma in Italia causa, ogni anno, fino a 12mila anni di vita persi con una ricaduta economica che supera il miliardo”. (fonte Ansa).
RAM Logistica Infrastrutture e Trasporti è la SpA in house del MIT a capitale-MEF, creata nel 2004 per lo sviluppo del Programma Nazionale delle Autostrade del Mare all’interno del più ampio contesto della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T) con specifico riferimento al Corridoio trasversale Motorways of the Sea (MoS). RAM supporta il Ministero nella gestione operativa degli incentivi all’intermodalità erogati dallo Stato al settore dell’autotrasporto (Marebonus, Ferrobonus, incentivi alla formazione e agli investimenti); nella gestione di programmi comunitari relativi a fondi erogati per le reti TEN-T e per il PON (programmazione 2014-2020) e promuove il programma AdM, sostenendo e coordinando le azioni volte a definire il Master Plan Mediterraneo del sistema integrato di trasporto.

AdM – Codificate dalla Commissione Europea nel 2001, le Autostrade del Mare perseguono l’obiettivo di “migliorare i collegamenti marittimi esistenti o stabilirne di nuovi – redditizi, regolari e frequenti –  per il trasporto di merci tra Stati membri onde ridurre la congestione stradale e migliorare l’accessibilità delle regioni e degli Stati insulari e periferici” realizzando oggettivi vantaggi economici, sociali, turistici ed ambientali. I margini di crescita restano notevoli sia per le grandi potenzialità dello sviluppo turistico che per il repentino mutamento dello scenario internazionale, oggi pervaso dalla Belt and Road Initiative (BRI), il faraonico insieme di progetti infrastrutturali della Cina noto come Nuova Via della Seta e dall’incremento dei traffici attraverso il raddoppiato Canale di Suez (approfondisci).

Marebonus – Mediterranean Short Sea: collegamenti marittimi per il trasporto di camion, semi-rimorchi, autoarticolati, containers, project cargo, merci refrigerate e merci pericolose. Ogni anno sono 190mila i tir tolti dalle autostrade italiane a beneficio delle economie aziendali di scala, dell’ambiente, della sicurezza, dell’aumento dei collegamenti per la crescita economica, sociale e turistica di aree altrimenti poco servite. Numeri in via di raddoppio in forza del ‘Marebonus’: stanziamento governativo di 118 milioni che, stimando l’effetto-moltiplicatore, a regime attiverà 531,8 milioni di investimenti nell’ambito del potenziamento e dell’apertura di nuove linee per un incremento settimanale di circa 105mila metri lineari di merci rotabili (+7,5%) aggiuntivi ai 1.3 milioni attuali.

    Quattro Compagnie di navigazione hanno presentato a RAM SpA progetti per l’attivazione dei seguenti 11 nuovi servizi marittimi di linea:
  • Catania-Trieste, Bari-Catania, Bari-Venezia, Catania-Venezia, Catania-Napoli (Compagnia Italiana di Navigazione SpA);
  • Livorno-Trapani, Livorno-Termini Imerese (Grandi Navi Veloci Spa);
  • Livorno-Salerno (Grimaldi Euromed Spa);
  • Livorno-Valencia, Genova-Barcellona, Livorno-Barcellona (Moby Spa).
    Sei Compagnie hanno presentato progetti per il miglioramento dei servizi sulle seguenti 40 rotte esistenti:
  • Bari-Igoumenitsa, Ancona-Patrasso, Ancona-Igoumenitsa, Bari-Patrasso (Anek-Superfast Endeka joint venture);
  • Messina-Salerno (Cartour);
  • Catania-Ravenna, Brindisi-Catania, Brindisi-Ravenna, Napoli-Palermo, Catania-Genova, Catania-Livorno, Genova-Livorno (Compagnia Italiana di Navigazione Spa);
  • Napoli-Palermo, Genova-Barcellona, Civitavecchia-Termini Imerese, Genova-Palermo (Grandi Navi Veloci Spa);
  • Venezia-Igoumenitsa, Ancona-Patrasso, Ancona-Igoumenitsa, Venezia-Patrasso, Bari-Venezia, Bari-Patrasso, Brindisi-Igoumenitsa, Livorno-Barcellona, Livorno-Valencia, Savona-Valencia, Savona-Barcellona, Salerno-Valencia, Civitavecchia-Bartcellona, Genova-Salerno, Genova-Palermo, Palermo-Salerno, Catania-Genova, Catania-Livorno, Catania-Salerno, Brindisi-Ravenna, Catania-Ravenna, Brindisi-Catania, Livorno-Palermo (Grimaldi Euromed Spa);
  • Catania-Napoli (New TTILines Srl).  

Ten-T – Dinamica che, integrando e completando la rete dei nove corridoi europei logistici ed intermodali TEN-T sulle direttrici nord-sud e ovest-est – 94 grandi porti e 38 grandi aeroporti connessi con la rete ferroviaria e 15mila chilometri di linee ferrate ad alta velocità/capacità – determinerà una leva stimata in 4.56 miliardi di euro con ricadute sul numero di addetti nel cluster marittimo ora complessivamente attestato, in Italia, a 800mila unità. L’Italia sviluppa il segmento maggiore: oggi 560 collegamenti ro-ro e ro-pax coinvolgono 18 porti nazionali affacciati su Tirreno, Adriatico, Ionio, mar Ligure e Canale di Sicilia. Scali strategici (vedi video entrata nave in porto) per le interconnessioni con la rete TEN-T dei corridoi Scandinavia-Mediterraneo; Baltico-Adriatico (Danzica-Ravenna); Mediterraneo sud occidentale (Spagna-Francia-Italia-Malta-Ucraina e interconnessione con la rotta dell’Europa sud-orientale fino al mar Nero); Reno-Alpi (Rotterdam-Genova); corridoio Orientale-Mediterraneo orientale (Adriatico-Ionio fino a Cipro); interconnessione con Israele e con la Cina attraverso il Canale di Suez, il cui raddoppio ha attratto il 9% del traffico commerciale mondiale. Attraverso Suez nel 2018 sono transitate 18 mila navi (+3,6%) e sono state trasportati carichi – anche grazie al ‘gigantismo’ – per 983,4 milioni di tonnellate (+8,2%). 

AdM, navi per lo sviluppo delle economie – La UE chiarisce: “Le Autostrade del Mare sono la dimensione marittima della Rete Trans-Europea dei Trasporti”.  La European Environment Agency  afferma:“La navigazione è considerata la modalità di trasporto più economica per la movimentazione delle merci a livello mondiale” “il trasporto marittimo internazionale ha contribuito a ridurre drasticamente le distanze e a rendere più accessibili vacanze e beni a basso costo. Ha anche contribuito a creare milioni di posti di lavoro in Europa e nei Paesi extraeuropei, grazie alla crescita del commercio e del turismo”. 

Turismo – Parallelamente all’incremento dei flussi commerciali, gli armatori hanno puntato sul segmento turistico. Per comprendere il successo in chiave-passeggeri delle AdM bisogna andare in Catalogna: modello, portata e potenzialità di questa nuova ‘frontiera’ si toccano con mano a Barcellona, laddove è simbiotico il rapporto tra terra e mare. La maniacale organizzazione della logistica portuale; la perfetta integrazione degli approdi con la città; la qualità dei servizi di livello aeroportuale; la copertura delle principali destinazioni marittime (Italia, Marocco, Algeria ma anche Ibiza, Palma di Majorca, Formentera), la sicurezza, il comfort, la pulizia e i costi accessibili rendono i viaggi a bordo dei moderni Ro-Pax delle esperienze emozionali per i turisti che, in numero crescente e di ogni fascia sociale, scelgono le tante compagnie qui basate (vedi video). Fattori che, miscelati in un cocktail nel quale ogni componente rema nella stessa direzione, hanno trasformato le AdM in una piccola e autonoma attrazione turistica anche per coloro che sulle navi non salgono. Basterebbe sedersi su una delle tante panchine della Rambla de Mar o gustare tapas, paella e sangria sulle terrazze dei ristoranti del modernissimo Mare Magnum – il centro commerciale a picco sulla testata del molo nel porto vecchio – per venire (quasi) a contatto con i grandi traghetti in arrivo a pochi metri dall’enorme monumento dedicato a Cristoforo Colombo, in piazza Portal de la Pau dalla quale si srotolano le Ramblas. Tutto nell’armonia di spazi, movimenti e dimensioni (vedi video). 
Ottenute le condizioni ideali, gli armatori a Barcellona non hanno lesinato investimenti: Transmediterranea, Gruppo Guardiaz, Algerie Ferries, GNV, Grimaldi sono alcune delle Compagnie che hanno organizzato gli spazi a terra. L’esempio migliore viene dal Gruppo partenopeo. All’F3 ha costruito, nel 2013, un modernissimo ed esclusivo terminal passeggeri da 63mila metri quadrati per 1.800 imbarchi e 1.800 sbarchi, con mille metri quadrati di uffici e 350 metri quadrati di spazi commerciali, un ristorante e sala conferenze (approfondisci) dotato di biglietterie, bar-ristorante, check-in area Shengen e doganale, scale mobili, sale d’attesa, finger. Una stazione marittima con servizi di alta qualità che, anche in forza di una mirata politica di marketing basata sull’accessibilità dei costi per viaggi individuali e di gruppo, sul progetto Grimaldi Educa – Navigando s’impara per l’alternanza scuola-lavoro, sui viaggi d’istruzione e sui progetti didattici è quotidianamente affollata da

Barcellona Grimaldi Terminal

scolaresche spagnole e italiane che si scambiano le visite nei rispettivi Paesi (vedi video). 
Il terminal Grimaldi Lines a Barcellona è la  prima di una serie di infrastrutture di servizio da sviluppare anche in diversi scali italiani per un notevole incremento della forza-lavoro, sul modello di quanto già realizzato in collaborazione con operatori specializzati nel trasporto su strada. Il Gruppo ha creato quattro società di logistica dedicate al trasporto in Irlanda (Cork), Danimarca (Esbjerg), Usa (Westfield), Italia (Salerno).

Le dinamiche di sviluppo e crescita del comparto delle AdM sono ben spiegate in questa intervista da Francesco Messineo, segretario generale AdSP MTC.
In un contesto tanto articolato e dalle enormi prospettive di crescita, non sorprende che l’Italia detenga la più grande flotta mondiale di Ro-Ro e Ro-Pax (vedi video esplicativo), il più alto numero di porti coinvolti (18) ma anche il maggior numero di ‘nodi’ da sciogliere.

Città portuali, criticità – Non più sulle autostrade, i 190mila (+190mila) tir e un crescente numero di auto, pullman e camper transitano attraverso scali portuali conurbati con aree urbane, spesso cresciuti al centro delle città (vedi video sbarco tir).
Se alcune compagnie di navigazione investono a terra, taluni enti devono recuperare il gap di programmazione dell’azione pubblica per contenimento dei livelli di inquinamento e aumento della sicurezza stradale ‘pre’ e ‘post’ imbarco. Ciò nonostante l’esistenza di cospicui strumenti di finanziamento pianificati dalla UE. Uno su tutti: il bando CEF Transport 2019 – scadenza 24 aprile 2019 – con dotazione di 100 milioni di euro di sovvenzioni a fondo perduto; 65 milioni per realizzazione progetti (studi e lavori) concernenti le sezioni transfrontaliere stradali, ferroviarie e di navigazione interna e miglioramento accessibilità via terra e via mare dei porti marittimi appartenenti alla rete transeuropea dei trasporti di rango globale e al loro sviluppo infrastrutturale; 35 milioni per interventi di riduzione del rumore ferroviario nel trasporto merci.

AdM terminal Civitavecchia

In Italia il modello virtuoso è a Civitavecchia laddove, per i viaggiatori delle AdM, è stata costruita una (organizzata) stazione marittima con servizi, shopping e biglietterie; è stato introdotto il servizio di bus-shuttle gratuito dal varco Fortezza (quello più vicino alla stazione ferroviaria) fino al terminal e, nel porto, sono tenute ben separate le viabilità private e commerciali.

Armatori – Lo sviluppo delle Autostrade del Mare impegna le Compagnie anche sul fronte della sostenibilità. Qui alcuni armatori dettano la linea. Crescente domanda di una intermodalità non più settoriale (tir) ma al servizio anche di turismo e famiglie; evoluzione delle normative comunitarie; dimensionamento delle flotte sulle esigenze del colosso-Cina che sta trasformando l’Africa mediterranea e la free zone-Suez di 461 kmq nelle piattaforme logistiche al servizio di Europa e America (nonostante l’incognita-dazi Usa sulle esportazioni); istituzione Zes nelle aree portuali; sviluppo del ‘cabotaggio continentale’ con implementazione delle rotte sud-nord (es. Bari-Venezia, Brindisi-Ravenna, Salerno-Genova), del long-bridge (es. Grimaldi permette alle aziende di trasporto che imbarcano da Barcellona per Civitavecchia e Savona di proseguire il viaggio per la Grecia – da Brindisi per Igoumenitsa e Patrasso o per la Sicilia; da Livorno per Palermo e da Salerno per Palermo e Catania – pagando un’unica tariffa scontata) e, non per ultima, l’etica di impresa hanno spinto le principali società a investire sia nelle nuove tecnologie applicate a ro-ro e ro-pax che in innovativi livelli di sostenibilità delle proprie attività nei porti (vedi esempio-Valencia).

 AdM: sviluppi/Israele – Contesto geografico, condizioni infrastrutturali e crescita dei traffici commerciali favoriscono nuovi scenari: non sembra casuale che il Governo di Israele – Paese strategico per l’accesso a medio ed estremo oriente – il 13 febbraio abbia inviato l’Ambasciatore Ofer Sachs in Campania. I traffici marittimi determinano il 99% dell’import-export di Israele e il 63% del Pil; le merci italiane rappresentano il 5.3% dell’import.

Pietro Spirito con Ambasciatore Ofer Sachs

Negli ultimi 25 anni gli scambi tra Cina e Israele sono passati da 50 milioni a 13 miliardi di dollari. La società SIPG di Shanghai ha vinto una concessione da 25 anni per l’allargamento, dal 2021, del porto di Haifa; la cinese PMEC costruirà un nuovo porto ad Ashdod, a Sud di Tel Aviv e Pechino punta a costruire la ferrovia ad alta velocità Red-Med che avvicinerà Mar Rosso e Mediterraneo collegando Eilat e Ashdod (fonte: ilsole24ore.com). Oltre che della Cina, Isralele oggi è punto di riferimento anche degli sceicchi del Golfo, tanto che una nuova ferrovia collegherà Haifa con Mascate, la capitale dell’Oman, città da 1.3 milioni di abitanti in forte espansione.
Con il diplomatico c’erano Shlomo Brieman e Yigal Maor comandante del porto di Haifa, città di 270mila abitanti, scalo commerciale  da 1.2 milioni di teu movimentati all’anno e porta d’ingresso al Medio-Oriente.

Napoli e Salerno – Al termine della visita organizzata dall’AdSP del mar Tirreno Centrale, l’Ambasciatore ha riferito: “L’obiettivo è consolidare e migliorare il rapporto di collaborazione tra il porto di Haifa e quelli di Napoli e Salerno. Il Presidente dell’ AdSP, Spirito ci ha accompagnato al porto di Napoli per una visita incentrata sugli aspetti gestionali e logistici dell’infrastruttura. Poi la visita al porto di Salerno e l’incontro con Agostino Gallozzi, Presidente della Salerno Container Terminal S.p.A. Tutti appuntamenti estremamente produttivi e significativi per rendere Italia e Israele sempre più vicini, anche via mare”. Conferma Pietro Spirito: “Si è ragionato sull’intensificazione dei rapporti attraverso una maggiore cooperazione. Serve una strategia, innanzitutto europea, per consolidare le connessioni interne al bacino del Mediterraneo, tra la sponda nord e la sponda sud. Ma è necessario che i nostri porti meridionali siano adeguatamente dotati delle moderne infrastrutture richieste dal mercato”. Circa un mese dopo, a Salerno, Spirito ha argomentato sul ruolo dei porti e delle AdM nello scenario-BRI polemizzando con l’UE, accusata di “sviluppare le Autostrade del Mare più nel nord Europa che nel Mediterraneo” (vedi intervista).  

Bari e Brindisi – L’8 febbraio la delegazione aveva visitato i porti di Bari e Brindisi. “Cerchiamo collaborazioni negli affari dello shipping tra Israele e Italia” aveva spiegato, in Puglia, il comandante Yigal Maor anticipando l’interessante analisi di Ugo Patroni Griffi, presidente dell’AdSP del mar Adriatico meridionale: La visita è la conseguenza della missione dello scorso giugno durante la quale gli scali dell’AdSP MAM si sono candidati a rivestire un ruolo di porta, per i traffici israeliani, attraverso la quale accedere ai corridoi terrestri che conducono nel nord Europa. Il canale di Suez, il Pireo e le infrastrutture di Israele stanno diventando cruciali per la Cina e la sua nuova ‘Via della Seta’”.

Venezia e Pireo – Il 12 febbraio l’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale e Autorità Portuale del Pireo hanno rafforzato la collaborazione (già attivo un collegamento settimanale Pireo-Venezia) siglando ad Atene un memorandum d’intesa finalizzato a potenziare i rapporti e i traffici tra i due scali “snodi fondamentali nei collegamenti marittimi internazionali del futuro lungo la nuova Via della Seta”. Così Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Venezia e Chioggia: “Attendiamo un vigoroso aumento dei traffici tra Asia ed Europa; puntiamo alla razionalizzazione delle catene logistiche partendo dai porti e dai collegamenti viari con i mercati interni per accorciare le distanze, abbassare i costi di trasporto, togliere camion dalle strade e migliorare la sostenibilità ambientale dei traffici. Venezia, indicata come punto di arrivo via mare dalla strategia cinese ‘Belt Road Initiative’, lavora quotidianamente con operatori privati ed enti gestori per dare concretezza e sostanza al flusso commerciale tra Europa, Mediterraneo ed Estremo Oriente”.

Palermo, Genova, Trieste – Grande sembra essere, inoltre, l’attenzione del governo cinese per i porti di Palermo, Genova e Trieste. Indiscrezioni assicurano circa l’intenzione di investimenti miliardari. Il modello richiesto di gestione – che fa riferimento al Pireo – è però di difficile attuazione in Italia.

Cina e Suez – Il Dragone, quindi, irrompe in Europa scegliendo gli scali italiani quali porte d’ingresso, ad evidente beneficio delle Autostrade del Mare, potenziali attrici protagoniste dell’ultimo miglio.  Nel periodo 2007-2018 si sono registrati +37% di traffico dal sud-est asiatico verso il Mediterraneo e +77% traffico da e verso il Golfo, laddove molto interscambio commerciale ha come destinazione finale la Cina.
Così Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM, Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno: “Il raddoppio del Canale di Suez ha aumentato la centralità del Mediterraneo nel commercio mondiale. Le percentuali di crescita a doppia cifra dimostrano che gli armatori privilegiano questa rotta nei traffici verso medio ed estremo oriente e che il Canale di Suez assolverà a grande snodo della Belt&Road Initiative della Cina. L’aumento di 10 punti dell’indice di competitività marittima dell’Egitto negli ultimi 3 anni dimostra che la realizzazione di infrastrutture in sinergia con un grande progetto industriale, quale è la free zone, sono formidabili generatori di economia”. Il riferimento è alla ‘SCZ-Suez Canal Zone’ di 461 kmq: un insieme di operatori ed infrastrutture composto da due aree integrate, due aree di sviluppo, quattro porti.
La Cina quale principale aree di origine/destinazione del cargo in transito nel Mediterraneo spiega la valenza strategica del Canale di Suez in ottica di Belt&Road Initiative. 113 i Paesi in coinvolti nel progetto, quasi 50 in più rispetto a quelli iniziali. A settembre 2017 la Cina aveva già firmato accordi di cooperazione con 74 Paesi. Per lo studio di SRM l’ammontare delle risorse finanziarie destinate al progetto “raggiungerà 8.000 miliardi di dollari per l’intero periodo dell’investimento” con ricaduta notevole sul comparto delle AdM: “Le implementazioni della BRI e delle relazioni commerciali Cina-Europa comporteranno un incremento del traffico delle merci nel Mediterraneo ed un importante aumento del numero di mezzi impiegati per trasportarle”.

Gli AD Gianluca ed Emanuele Grimaldi, con il padre e fondatore Guido Grimaldi e il loro cognato Diego Pacella.

Flotte moderne e ecologiche – L’espansione del mercato richiede l’adeguamento tecnologico. Mega navi, spinte da motori ad energia pulita per legare competitività e svolta ecologica nei porti mediterranei: il Gruppo Grimaldi sente l’onere. L’armatore Emanuele Grimaldi afferma: “La nostra azienda è dedita alla responsabilità sociale e alle soluzioni di trasporto che promuovano una mobilità ambientale sostenibile”. Nasce così il programma ‘Grimaldi Green 5th Generation’ (GG5G). Del miliardo di euro per investimenti nel triennio in corso – sono 12 le commesse – oltre 400 milioni di dollari sono destinati alla costruzione di sei navi ro-ro con propulsori ibridi – consegna nel 2020 – nell’ambito delle “strategie di potenziamento, ringiovanimento e sostenibilità ambientale della flotta; dal punto di vista energetico queste costruzioni saranno del 100% più efficienti della migliore nave oggi al mondo” aggiunge Grimaldi, spiegando che il risultato sarà possibile “applicando le invenzioni dei nostri ricercatori e da noi brevettate”. Il Gruppo utilizzerà tre unità nel Mediterraneo; le altre, categoria ice-class, saranno acquistate dalla società controllata Finnlines.
La multinazionale, leader nel comparto delle Autostrade del Mare, specializzata nelle operazioni di navi roll-on/roll-off, car carrier e traghetti, colosso della logistica door-to-door sia per auto che per containers con 15mila dipendenti e sedi in 25 Paesi, comprende sette principali compagnie di navigazione tra cui Atlantic Container Line (ACL), Malta Motorways of the Sea (MMS) e, per il settore passeggeri, Grimaldi Lines nel Mediterraneo (Sardegna, Sicilia, Spagna, Grecia, Malta, Tunisia e Marocco),  Minoan Lines per i collegamenti interni greci (Pireo-Creta e Creta-Isole Cicladi) e Finnlines per il Mar Baltico (Finlandia, Germania e Svezia).
Con una flotta di 120 navi effettua servizi di trasporto marittimo di merci rotabili e container tra il Nord Europa, il mar Baltico, il Mediterraneo, l’Africa Occidentale, il Nord e il Sud America e servizi di trasporto passeggeri nel Mediterraneo e nel Baltico. (Qui la storia, per immagini e cifre, del Gruppo Grimaldi).

Il programma GG5G promette di cambiare il rapporto del Gruppo con le cinque città portuali-hub di Anversa (Belgio), Civitavecchia, Salerno foto, Barcellona (Spagna) e Lagos (Nigeria); con quelle sedi degli altri terminal di riferimento di Esbjerg (Danimarca), Cork (Irlanda), Valencia (Spagna), Monfalcone, Palermo e ad Alessandria (Egitto); con l’intera area portuale di Wallhamn (Svezia) da poco acquisita; con il terminal Unikai Lagerei und Speditionsgesellschaft di Amburgo (Germania), con le città di Helsinki e Turku (Finlandia) oltre che con tutti gli altri porti di arrivo/partenze della flotta (120 scali serviti in 47 nazioni di 4 continenti e 20 terminal gestiti). Complessivamente Grimaldi impegna banchine per un totale di 5.4 milioni di metri quadrati con ricadute lavorative e occupazionali a beneficio, anche, di una miriade di aziende collegate.

Navi ibride – Le sei navi ro-ro hybrid utilizzeranno carburante fossile durante la navigazione ed energia elettrica durante le soste agli attracchi, garantendo ‘zero emission in port’: all’ormeggio soddisferanno le richieste di elettricità per le attività di bordo attingendo alla sola energia immagazzinata da batterie a litio ricaricate in navigazione mediante gli shaft generators e con l’ausilio del sistema peak shaving ed a quella prodotta dai 600mq di pannelli solari. Inoltre speciali dispositivi di bordo combineranno lo zolfo emesso dai cilindri propulsivi con il sale contenuto nell’acqua di mare: la naturale reazione chimica produrrà gesso da riutilizzare a terra o da smaltire in natura.
Raddoppiano capacità di carico e vantaggi ambientali: ognuna delle sei pioneristiche navi avrà lunghezza di 238 metri, larghezza di 34 metri, stazza lorda di 64.000 tonnellate e trasporterà sino ad oltre 7.800 metri lineari di merci rotabili, pari a circa 500 trailer; una capacità di carico dei garage doppia rispetto a quella delle più grandi navi del gruppo italiano e tripla se riferita alla generazione precedente di navi ro-ro, seppure con eguale consumo di carburante a parità di velocità. Ciò determina un lusinghiero +100% di efficienza nel rapporto consumo/tonnellata trasportata.
Altre innovazioni sono il sistema di contenimento dei vortici del bulbo e quello dei flussi d’aria sotto la chiglia nella direzione di marcia emessi da numerosi ugelli che creano un tappeto di bolle d’aria, ovvero un sistema di cuscinetti pneumatici che riduce la resistenza idrodinamica all’avanzamento dello scafo e di conseguenza le emissioni nocive derivanti dal consumo di carburante. Gli scafi saranno inoltre verniciati con speciali pitture siliconiche non tossiche caratterizzate da bassa rugosità superficiale al fine di ridurre l’attrito con il mare senza rilasciare in acqua alcuna sostanza.  Le navi sono realizzate presso il cantiere cinese Jinling, azienda-partner che il 26 aprile 2018 si è aggiudicata la mega-commessa.
“Ridurre il consumo di carburante e abbattere le emissioni nocive sono nostri imperativi categorici” dice il presidente Gianluca Grimaldi. L’AD Diego Pacella spiega: “Per la prima volta sulle navi verranno installate batterie potentissime, corrispondenti a quelle che equipaggiano 90 autovetture Tesla”. L’AD Emanuele Grimaldi: “Siamo orgogliosi delle eccezionali tecnologie che renderanno le hybrid ro-ro GG5G le più innovative ed efficienti navi al mondo: sviluppando il cabotaggio continentale ambiamo a togliere dalle strade delle dorsali tirrenica ed adriatica sud-nord Italia 15 milioni di tonnellate/chilometro all’anno”.

AdM, 5 milioni di passeggeri – Sensibilità ambientale che ben si coniuga con l’offerta del massimo comfort:  le navi impiegate sono di nuova generazione, veloci e sicure. Il Gruppo Grimaldi ha introdotto due nuovissime cruise ferries, Cruise Roma e Cruise Barcelona, capaci di trasportare fino a 2.794 passeggeri, sulla linea che collega Roma (Civitavecchia) a Barcellona. Navi di ultima generazione ad alto comfort, arredate con attenzione a tutti i particolari: poltrone; cabine interne ed esterne; junior suite e owner’s suite con tv, radio e frigobar; ristorante panoramico; ristorante self service per un totale di 600 posti; un centro benessere e un casinò di circa 400 mq ognuno; una sala conferenze per meeting e congressi con 305 posti; uno spazio all’aperto di 1.070 mq con doppia piscina, solarium bar e area fast food. Alla Borsa Mediterranea del Turismo 2019 di Napoli, il Gruppo ha svelato l’obiettivo per l’anno in corso: “Raggiungere i 5 milioni di passeggeri trasportati da Grimaldi Lines, Minoan Lines e Finnlines superando i 4 milioni di passeggeri del 2018″.

AdM per famiglie e turisti – “La grande novità di questa stagione è la nuova vita delle ammiraglie gemelle della Grilamdi Lines ‘Cruise Roma’ e ‘Cruise Barcelona’, sottoposte ad un intervento di restyling e allungamento per ridurne l’impatto ambientale e per renderle più accoglienti” ha detto Francesca Marino, Passenger Department Manager di Grimaldi Lines. Le due navi, estese di 29 metri ciascuna (guarda il video) per una capacità incrementata di 580 passeggeri, montano speciali batterie al litio che limitano le emissioni di CO2 durante le soste nei porti e presentano un nuovo family self-service in aggiunta al ristorante à la carte, al self-service ed al fast food esterno.
Le novità di Grimaldi Lines non finiscono qui. “Il pubblico di riferimento del nostro servizio è sempre più ampio e variegato. Non solo in termini di pricing e promozioni speciali dedicate, ma anche dal punto di vista dei servizi” continua Marino. “Al target famiglia verranno offerti servizi d’accoglienza ad hoc per i bambini, mentre ai proprietari di animali domestici le nuove pet-cabin, che da quest’anno saranno presenti su tutte le navi della flotta. Ricordo infine l’importanza del progetto Grimaldi Turismo Accessibile, avviato nel 2018 in partnership con Bed & Care, grazie al quale assicuriamo ai passeggeri con esigenze speciali la possibilità di viaggiare a bordo delle nostre navi con tranquillità e comfort”.

Mediterraneo, 25 rotte – Sul fronte collegamenti marittimi, sono confermate le 25 rotte nel Mar Mediterraneo, con destinazione Sardegna, Sicilia, Spagna, Grecia, Malta, Tunisia e Marocco. Alla BMT il focus su Grecia e Sicilia, raggiungibili dai porti del Sud Italia attraverso un ampio ventaglio di partenze regolari. Ai collegamenti da Brindisi (la Grecia è raggiungibile anche da Venezia ed Ancona) per Igoumenitsa e Patrasso si affiancano, nella stagione estiva, le rotte per Corfù, nonché le linee domestiche operate con il brand Minoan Lines: dal Pireo per Milos e Creta e da Creta per le isole Cicladi (Santorini, Ios, Paros, Mykonos). La Sicilia è invece collegata al Continente da tre rotte con partenze tutto l’anno: Salerno-Catania, Salerno-Palermo e Livorno-Palermo.
Confermata inoltre una politica tariffaria sempre più flessibile e dinamica, che assicura la possibilità di viaggiare a bordo delle moderne navi Grimaldi Lines a prezzi particolarmente convenienti. Grande successo ha riscosso l’Advance Booking con sconto del 20% (diritti fissi esclusi) per chi prenota la vacanza estiva entro il 31 marzo. Per chi viaggia in bassa e media stagione lo sconto sale al 30% (diritti fissi esclusi), ma solo con prenotazioni entro il 15 giugno. Per chi si sposta frequentemente tra il Continente e la Sardegna e viceversa, è a disposizione il Carnet 10 Viaggi Sardegna con prezzi a partire da € 150 per 10 partenze in passaggio ponte con auto al seguito.
Proseguono anche nel 2019 i viaggi a tema di quattro giorni sulla rotta Civitavecchia-Barcellona e ritorno, così come i soggiorni estivi di Grimaldi Lines Tour Operator nelle più rinomate località della Sardegna, della Sicilia e della Grecia, in Costa Brava e a Barcellona: la formula nave+hotel consente di abbinare il viaggio via mare alla permanenza presso strutture ricettive selezionate e adatte alle esigenze delle famiglie, dei gruppi di amici e dei single. Torna infine – sempre più ricco di proposte e attività – il progetto Grimaldi Educa, oggetto di Protocollo d’Intesa con il MIUR, che offre percorsi formativi sul modello dell’alternanza scuola/lavoro, eventi di didattica alternativa a bordo delle navi, viaggi di istruzione e interessanti riduzioni riservate agli studenti che viaggiano con Grimaldi Lines.

Nel solco dell’adeguamento della flotta-Grimaldi in chiave-green va registrata la consegna, il 28 novembre 2018, della Pure Car & Truck Carrier ‘Grande Torino’ presso il cantiere cinese Yangfan di Zhoushan: la prima di sette navi gemelle. Anche stavolta l’indice di sostenibilità ambientale risulta elevato: in ottemperanza alle normative per la riduzione delle emissioni di ossido di azoto (NOx) la nave è dotata di un motore Man Energy Solutions a controllo elettronico, di uno scrubber per l’abbattimento delle emissioni di ossido di zolfo (SOx) e rispetta le normative in termini di trattamento delle acque di zavorra. Con una lunghezza di 199,90 metri, una larghezza di 36,45 metri, una stazza lorda di 65.255 tonnellate e una velocità di crociera di 19 nodi la nave, battente bandiera italiana, è tra le car carrier più grandi sul mercato (la più grande della flotta-Grimaldi) potendo trasportare circa 7.600 CEU (Car Equivalent Unit) o in alternativa 5.400 metri lineari di merce rotabile e 2.737 CEU. Con i suoi quattro ponti mobili è una nave estremamente flessibile, capace di imbarcare qualsiasi altro tipo di carico rotabile quali camion, trattori, autobus, scavatrici, ecc., fino a 5,3 metri di altezza. La ‘Grande Torino’ verrà impiegata sul collegamento settimanale tra il Mediterraneo ed il Nord America (Canada, USA e Messico), affiancando le già operative ‘Grande Halifax’, ‘Grande Baltimora’ e ‘Grande New York’. Serviti i porti di Gioia Tauro, Civitavecchia, Livorno, Savona, Valencia (Spagna), Anversa (Belgio), Halifax (Canada), Davisville, New York, Baltimora, Jacksonville, Houston (USA), Tuxpan e Veracruz (Messico).

 

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