One Campaign al G20: “Redistribuire ai Paesi poveri i Diritti Speciali di Prelievo”

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Con le riunioni annuali del FMI e della Banca Mondiale in corso, The ONE Campaign avverte: “La ripresa economica globale è a rischio se le economie avanzate non smettono di accantonare per sé i Diritti Speciali di Prelievo (DSP)”.

The ONE Campaign si è spesa nel promuovere l’assegnazione di 650 miliardi di dollari di DSP. A misura adottata, ONE è impegnata ad esortare le economie avanzate nel riassegnare i loro DSP. Perché è necessario sostenere i Paesi in via di sviluppo.

“Ad agosto i Paesi del G20 hanno ricevuto la maggior parte di una nuova assegnazione di risorse da 650 miliardi di dollari dal FMI.

Somma destinata a sostenere i Paesi che stanno affrontando le conseguenze della pandemia”.

Nello specifico: “Con l’Africa che richiede 285 miliardi di dollari di finanziamenti aggiuntivi fino al 2025 solo per rispondere alla pandemia e 97 milioni di persone in più in condizioni di estrema povertà lo scorso anno, l’organizzazione anti-povertà sta esortando i Paesi più ricchi del mondo a destinare almeno 100 miliardi di dollari dei loro DSP ai Paesi a basso e medio reddito entro la fine dell’anno.

Si tratta di un semplice quarto della loro assegnazione totale. Un primo passo per mantenere la loro promessa di supportare una ripresa globale sostenibile.

La Francia ha recentemente annunciato di voler riassegnare il 20% della sua allocazione di DSP.

The ONE Campaign chiede a tutte le economie avanzate di aumentare il loro sostegno alla ripresa economica dell’Africa. Di impegnarsi in un ambizioso programma di misure economiche. Tanto per fermare la crescente divergenza economica nella fase di ripresa dalla pandemia”.

David McNair, Direttore Esecutivo per le questioni globali di The ONE Campaign: “Dopo aver raggiunto i più alti tassi di vaccinazione e speso trilioni per le loro economie, è uno scandalo che le economie avanzate continuino ad accumulare i DSP. L’intero scopo dello stanziamento di 650 miliardi di dollari era di rispondere all’impatto economico della pandemia. In particolare nei Paesi più poveri che non hanno avuto lo stesso margine di manovra in termini di spesa.

Negare alle persone più vulnerabili del mondo la possibilità di beneficiare di questa provvidenziale opportunità prova che il mondo intero sta affrontando la stessa tempesta. Ma che non siamo tutti sulla stessa barca.

Questo approccio avaro non solo prolungherà la durata della crisi. Porterà anche milioni di persone in condizioni di estrema povertà. Ostacolerà la ripresa dei nostri partner commerciali nei mercati emergenti e aumenterà la vulnerabilità alle crisi future per tutti noi. Comprese quelle climatiche e altre minacce alla salute.

Ora abbiamo l’opportunità di porre fine a questa divergenza economica. Solo però se i leader mondiali della finanza saranno disposti a sfruttare gli strumenti a disposizione per sostenere un robusto pacchetto di misure economiche a favore dei Paesi più vulnerabili“.

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