Per l’ambiente sardo, quello di Oristanio è il ‘colpo’ calcistico del momento. Il giovane calciatore cilentano è di proprietà dell’Inter. Dopo aver giocato nella massima serie olandese – con ottimi risultati – è appena tornato in Italia. Non come giovane promessa ma al pari di un calciatore affermato, uno di quelli in grado di prendere la squadra per mano e di trascinarla all’obiettivo.
Stavolta, quindi, l’azzurrino in Serie A ci arriverà da protagonista.
Gaetano Oristanio ha percorso un lungo cammino. Polmoni di acciaio ossigenati dai boschi tra Felitto e Roccadaspide, tecnica sopraffina, caparbietà e visione: queste qualità sarebbero bastate da sole? Probabilmente no. Il calciatore deve allora l’inizio della sua carriera al talent scout Silvestro Amodio.
L’avvocato di Giffoni valle Piana racconta: “Gaetano Oristanio lo vedevo giocare nel 2012 con la Scuola Calcio Roccadaspide – insieme con Marco Zunno – allenato dal padre Rosario Oristanio ex calciatore di Battipagliese, Valdiano e Taranto che ha grandi meriti nella crescita del figlio anche sotto l’aspetto mentale e caratteriale. Aveva 10 anni ed ai miei occhi erano palesi le sue potenzialità calcistiche.
A Gaetano l’anno scorso presso il campo sportivo di Roccadaspide ho dato una foto del padre Rosario quando giocava nella rappresentativa di prima categoria nel 1986 allenata da Peppe Orilio e Vito Giordano. Qualcuno oggi mi dice che sono un veggente perché ho intravisto in questo ragazzo all’età di dieci anni un futuro radioso. Io sorrido ma ritengo che il volo d’occhio nel calcio è una dote naturale ma anche indispensabile.
Nel 2012 e nel 2013 segnalavo a molti esperti di squadre nazionali questo giovanissimo prodigio di Roccadaspide dal magico piede sinistro ma nessuno voleva vederlo e qualcuno storceva anche il naso. Il tempo è galantuomo. Era dai tempi di Enzo Maresca che non vedevo un giovane della provincia di Salerno così promettente. Formulo i migliori auguri a Gaetano Oristanio ed alla sua famiglia perché merita grandi traguardi ed una carriera ricca di soddisfazioni”.
Oggi Oristanio è stato ingaggiato dal Cagliari con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato in 4 milioni. Un segnale in controtendenza rispetto all’andamento del calcio giovanile italiano che ha trovato solo pochi giorni fa la sua eccezione nella vittoria europea dell’Under 19 di Bollini.
Amodio analizza: “Ho svolto per anni lo scouting percorrendo chilometri in viaggio con auto per seguire partite dal vivo insieme a Vito Giordano ed al compianto direttore sportivo Carmine Longo per studiare moduli tattici di squadre e caratteristiche tecniche di calciatori e portieri sui campi meridionali e del centro Italia, nonché relazionando per iscritto che ho in cinque faldoni. Oggi invece c’è la tecnologia con wyscout e si viaggia poco. Poi ho maturato un’esperienza formativa seguendo mister Sannino nella sua carriera a Varese dove ho conosciuto Baiano, Siena, Palermo, Chievo Verona assistendo ad allenamenti, riunioni tecniche e ritiri che hanno arricchito notevolmente il mio bagaglio culturale del calcio. Ho visto da vicino la preparazione di calciatori come Buzzegloli, Neto Pereira, Brienza, Destro, Ilicic, Dybala, Miccoli, Edgar Barreto, Paloschi, Luiz Felipe Marchi.
Ho visto tanti giovani promettenti che sono arrivati al professionismo, qualcuno però si è perso per strada. Andrebbero potenziati e resi funzionali i centri tecnici regionali per migliorare la crescita dei nostri giovani soprattutto al Sud Italia”.