Cosenza. Maschere tossiche cinesi, la GdF ne sequestra 2.5 milioni: “Nocive per la pelle”. La fabbrica delle griffe false: 10 società verso la confisca. Altri 30 mila pezzi a Messina

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I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, nel corso di mirati interventi finalizzati a contrastare la vendita di prodotti nocivi o pericolosi per la salute dei consumatori, predisposti proprio in occasione delle festività di carnevale, hanno sequestrato oltre 2 milioni e mezzo di maschere e vestiti di carnevale, destinati alla libera vendita, carenti dei contenuti informativi e pericolosi per il consumatore. L’operazione denominata Maschere Protette sviluppata a seguito del quotidiano controllo del territorio, permetteva di individuare diverse società gestite da soggetti di nazionalità cinese, che ponevano in vendita articoli di carnevale pericolosi provenienti dall’area asiatica. I prodotti sono risultati privi delle indicazioni riguardanti la composizione dei materiali utilizzati per la realizzazione, con etichette non contenti le informazioni considerate obbligatorie dalla normativa, sia nazionale che comunitaria, e sprovvisti dei relativi certificati attestanti i test di sicurezza e del controllo sanitario, nonché delle istruzioni ed avvertenze per l’uso. In particolare, nel corso degli interventi i Finanzieri Cosentini hanno individuato milioni di capi ed accessori d’abbigliamento, di varie forme e colori, da utilizzare per i travestimenti di carnevale, quali maschere veneziane, costumi e parrucche oltre ad una serie di altri gadget, quali cover di cellulari e giocattoli per bambini, in violazione delle prescrizioni indicate dal D.Lgs 206 del 2005 (Codice del Consumo) a tutela del consumatore. Gli articoli di carnevale in sequestro sono risultati potenzialmente pericolosi poiché gli acquirenti, indossandoli, sarebbero stati esposti al rischio di contrarre infezioni cutanee e/o altre malattie dermatologiche. Come consigliato da esperti si tratta di maschere o parrucche pericolose in quanto fatte di materiale irritante o tossico e che è opportuno evitare di indossare se hanno un odore forte di “sostanza chimica”. Ma anche di schiume, stelle filanti spray, fiale che contengono spesso sostanze chimiche irritanti e sensibilizzanti. I giocattoli, prevalentemente palline piramidali, ideate per sviluppare le capacità motorie dei più piccoli, sono risultate connotate da estrema fragilità, a causa del materiale utilizzato per la realizzazione delle stesse, e l’eventuale rottura avrebbe esposto i bambini al rischio di intossicazione a causa dell’ingerimento dei frammenti del prodotto. Altri articoli, in particolare accessori d’abbigliamento, sono risultati contraffatti in quanto recanti illegittimamente marchi registrati e griffe di note case produttori. A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro oltre 2 milioni e mezzo tra maschere e giocattoli ed i legali rappresentanti di dieci società sono stati segnalati alle Autorità competenti per l’accertamento delle conseguenti violazioni e la confisca dei beni.

MESSINA – I finanzieri della Tenenza di Capo d’Orlando, in occasione del periodo di carnevale, hanno intensificato i controlli per contrastare il commercio dei prodotti non sicuri e sono riusciti a porre sotto sequestro oltre trentamila articoli illeciti, denunciando una persona. In particolare, dopo specifica attività investigativa, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno effettuato un accesso presso un esercizio commerciale della cittadina tirrenica di Piraino, gestito da una persona di nazionalità cinese di 38 anni, al cui interno erano esposti per la vendita migliaia di prodotti di provenienza asiatica, tra cui maschere, parrucche e vestiti da destinare ai bambini per le festività carnevalesche, oltre a giocattoli e ad altri beni di consumo. I prodotti individuati sono risultati privi della certificazione di conformità contemplata dalla normativa europea. Su molti articoli era apposta una falsa etichetta “CE” che non ne indicava l’effettiva autenticità, ma era semplicemente l’acronimo di China Export. Gli oggetti destinati ai bambini con meno di tre anni di età erano del tutto mancanti delle previste informazioni sui materiali utilizzati nella fabbricazione, con possibili rischi per la salute e l’incolumità. Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro. Se venduta, avrebbe potuto rendere oltre quarantamila euro. Il titolare dell’attività commerciale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Patti per i reati di contraffazione dei marchi e frode in commercio, che prevedono la reclusione fino a un massimo di quattro anni e pene pecuniarie fino a 35.000 euro. Il responsabile è stato segnalato anche alla competente Camera di Commercio per l’applicazione delle previste sanzioni amministrative. L’attività eseguita dalla Guardia di Finanza testimonia il costante impegno profuso a presidio della legalità nel delicato settore della sicurezza dei prodotti e si pone il duplice obiettivo di tutelare, da un lato, i consumatori finali, che possono trovarsi ad acquistare in modo inconsapevole prodotti non sicuri e, dall’altro, gli esercenti che operano quotidianamente nel rispetto delle leggi e che subiscono situazioni di concorrenza palesemente svantaggiose.

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