Matteo Russo si era impiccato nei bagni di Termini. Salvato in extremis dalla Polizia. Trovata lettera d’addio

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La Polizia fa luce sulla dinamica del ritrovamento, a termini, di Matteo Russo, il salernitano 43enne scomparso da tempo. “Dopo essersi allontanato da casa – ricostruisce la Questura di Roma –  tenta il suicidio nei bagni pubblici della stazione ferroviaria Termini stringendosi al collo la propria cintura dei pantaloni. Fortunatamente, una guardia giurata lì in servizio, ha notato dei piedi fuoriuscire dalla porta del bagno e, non riuscendo ad aprirla, ha allertato immediatamente una pattuglia della Polizia di Stato della Polizia Ferroviaria di Orte, lì per un servizio di scorta ai  treni. La pattuglia intervenuta è riuscita ad aprire la porta: all’interno l’uomo a terra, semi cosciente. Prontamente gli agenti lo liberavano dalla cintura consentendogli di respirare nuovamente, con ciò salvandolo da morte  certa. Nel frattempo è intervenuta anche la Polizia Ferroviaria di Roma Termini; gli agenti hanno  accertato che l’uomo,  43 anni di Salerno, si era allontanato lo scorso 9 marzo dalla propria abitazione senza lasciare alcuna traccia. Prima di trasportarlo in ospedale, vicino al corpo è stata rinvenuta una lettera con la quale l’uomo, la cui scomparsa era già stata portata all’attenzione della trasmissione “Chi l’ha visto?”, fa riferimento ad un periodo difficile che sta attraversando ed alla sua volontà di compiere il gesto suicida”.

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