Vasto. Picchia ex moglie davanti ai quattro figli. Bimbo impaurito chiama la Polizia: uomo arrestato

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Ennesima storia di violenza in famiglia terminata con l’arresto, in quuesto caso, dell’ex marito.  Accade a Vasto e lo racconta la locale Questura: “Il personale della Polizia di Stato, appartenente alla Squadra Volante del Commissariato di Vasto (CH), nei giorni scorsi a seguito di richieste di aiuto pervenute dalla Sala Operativa prima da parte di una donna e poi da un bambino con voce tremolante, interveniva in un’abituazione del centro cittadino per una lite in famiglia. Sul posto gli operatori constatavano che un uomo di anni 35, conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti, in evidente stato di alterazione insultava, aggrediva e minacciava di morte l’ex moglie in presenza dei quattro figli minori. Gli Agenti, per riportare la calma, erano costretti a portare il trentacinquenne fuori di casa, sia pure con estrema fatica in quanto l’uomo rivolgendo parole minacciose agli stessi operanti, opponeva una forte resistenza. Si accertava che i due erano separati consensualmente dal 2013, ma l’uomo aveva continuato a coabitare mettendo in atto gravi vessazioni fisiche, morali e psicologiche nei confronti dell’ex moglie. Solo lo scorso febbraio aveva abbandonato il tetto coniugale perché, dopo l’ennesimo episodio di maltrattamento, era stato allontanato dalle forze dell’ordine. Nell’ultimo episodio era andato dall’ex coniuge pregandola di farlo entrare per trascorrere del tempo con i figli. Una volta all’interno, però, aggrediva la donna con calci e pugni senza alcun motivo. La figlia adolescente, intervenuta per difendere la madre, era stata   presa per il collo e scaraventata contro il muro. In preda all’ira, l’uomo aveva danneggiato le porte dell’abitazione, gli elettrodomestici e tutti gli oggetti che gli erano capitati a tiro. Per le lesioni riportate madre e figlia venivano medicate presso il locale Pronto Soccorso con prognosi di 5 e 10 gg.. Dalle immediate indagini svolte, emergeva che i maltrattamenti erano reiterati nell’arco di quasi dieci anni e che la donna in passato, in più occasioni, per le lesioni riportate era stata costretta a fare ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso. I violenti episodi patiti dalla giovane non erano stati denunciati per paura di subire violenze peggiori o, forse, nella speranza che tutto si ricomponesse e che i figli potessero avere una famiglia normale.  Pertanto l’aggressore, in considerazione anche della sua elevata pericolosità sociale, veniva arrestato per maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e condotto in carcere. Nel convalidare l’arresto, l’Autorità Giudiziaria disponeva la misura cautelare della custodia in carcere”.

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