Napoli omaggia Salerno: ippocampo e Piątek nel presepe di San Gregorio Armeno

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Ma quanta Salerno è presente nella caratteristica e preziosa iconografia che, a Natale, Napoli offre al mondo. Lo stemma della Salernitana è più volte proposto sui banchi artigianali di San Gregorio Armeno. Così come la statua di Krzysztof Piątek, che spicca nel presepe dei calciatori. Un onore essere al fianco di Maradona, Oshimen, Cavani, Messi, Lautaro, Ronaldo ecc… Un onore ancor più grande è vedere il colore granata perfettamente riprodotto, il 99 del ‘pistolero’, lo stemma del cavalluccio e l’identità salernitana che quest’insieme determina.

A proposito di ‘pistoleri’, una statua di De Luca troneggia nel cuore della via dei presepi. In mano il Governatore ha quel ‘lanciafiamme’ che in Europa lo ha reso famoso forse più delle performance politiche.

San Gregorio Armeno è tutta un simbolo. Qui la grandezza della statua indica la statura del personaggio. Come De Luca si vedono allora solo Pulcinella, Totò, Maradona, il classico gobbo-portafortuna e Pino Daniele.

Ma Salerno è raffigurata anche nelle iconiche calamite in vendita dappertutto. Salerno come Napoli, Sorrento e Capri.

Grazie anche al potente calcio, Napoli sembra allora aver definitivamente sdoganato Salerno.

Città ‘altra’, non più considerata propaggine ma sorella ‘minore’ solo per grandezza. Seppure lontana per origini – Salerno è longobarda e romana, Napoli è greca – è considerata ugualmente bella.

Città con le sue cultura, identità ed autonomia. Città con la quale utilmente unirsi piuttosto che scioccamente dividersi in un rinnovato percorso di ‘fronte comune’ nell’argine più avanzato che il sud oppone a chi, dal resto d’Italia, potrebbe fagocitare territori un tempo, invece, più avanzati d’Europa.

Se questo è il messaggio che il popolo sente e iconicamente raffigura, dai banchi dalle caratteristiche confezioni goliardiche di carta igienica ‘calcistica’ in vendita è giusto che sia scomparso un unico stemma: quello della Salernitana.

Fra poco sarà derby. Partita che promette di ripetersi stabilmente negli anni. Sono cambiate le generazioni, gli interessi, gli approcci. Se rispetto e considerazione tra popoli intrecciati fuori dal campo ci saranno anche tra le rispettive curve, lo si capirà subito. Napoli, nei suoi vicoli, sembra aver fatto il sostanziale passo giusto. Le due società sono già alleate e si scambiano cortesie (managment granata ospite di quello napoletano in Turchia), i tanti sinceri auguri di vittoria dello scudetto dei tifosi della Salernitana ben si sposano con quelli, ricambiati, per una tranquilla salvezza di moltissimi supporters partenopei.

 

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