Afghanistan, 5 maggio 2006. I terroristi uccidono gli Alpini Manuel Fiorito e Luca Polsinelli

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Il Capitano Manuel Fiorito (27 anni) ed il maresciallo ordinario Luca Polsinelli (29 anni) in servizio presso gli Alpini di Cuneo (rispettivamente al 2° e 9° Reggimento), furono vittima di un attentato in Afghanistan il 5 maggio 2006 nella Valle del Musay in seguito al quale furono promossi a titolo d’onore e decorati di una croce d’onore alle vittime di atti ostili in missioni all’estero. L’attentato causò la morte istantanea del Maresciallo Luca Polsinelli mentre il Capitano Fiorito benché ferito gravemente, si preoccupò di mettere in sicurezza i feriti (altri quattro militari italiani) e predisporre la difesa. Poco dopo spirò anch’egli.
Di seguito la motivazione della medaglia d’Argento alla Memoria ricevuta dal capitano Manuel Fiorito: “Giovane ufficiale comandante di pattuglia interveniva sul luogo ove poco prima si era verificato un grave attentato ai danni di un drappello dell’Afghan National Police. Durante l’intervento l’unità veniva a sua volta fatta oggetto di attacco terroristico mediante un ordigno esplosivo comandato a distanza, che procurava il decesso immediato di un militare e il ferimento di altri cinque. L’ufficiale, nonostante le gravissime ferite riportate, spronava i suoi uomini a mantenere la calma, rassicurandoli sul prossimo arrivo dei soccorsi. Notato un componente della pattuglia ferito seriamente al capo, in un atto di estrema generosità, si trascinava verso di lui nel tentativo di portargli soccorso. L’ufficiale spirava poco dopo l’arrivo dei rinforzi. Fulgida figura di comandante che ha saputo infondere, fino all’estremo sacrificio, la forza necessaria per reagire nell’animo dei propri uomini, costituendo ammirevole esempio di coraggio e dedizione ispirato alle migliori tradizioni dell’Esercito e della Patria”. ​
Nel decimo anniversario della morte, la Città di Verona intitolò al Capitano Manuel Fiorito un’area verde nel quartiere di Borgo Milano. La cerimonia ha avuto luogo alla presenza dei genitori del Capitano, del Sindaco Tosi, del Generale Alberto Primicerj – Comandante delle Forze Operative Terrestri – e di una folta rappresentanza di Alpini.  Al termine della cerimonia fu celebrata una messa in suffragio del caduto nella vicina chiesa di San Domenico Savio seguita da un momento di raccoglimento sulla tomba del Capitano al cimitero di San Massimo.
Nella caserma Vian di Cuneo e alla Rossi dell’Aquila sono state erette lapidi in memoria del capitano veronese e del maresciallo capo nato a Orbetello che non ci sono più ma vengono ricordati in tutte le cerimonie, le ricorrenze e i raduni degli Alpini insieme con le loro belle famiglie.

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