Svolta di Salerno, Di Maio nazionalista: “Rimpatrio migranti, crescita demografica, reddito di cittadinanza, lavoro e in Europa alle nostre condizioni”. Il M5S infiamma la destra sociale – VIDEO

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Nazionalista (“orgogliosi dell’Italia seconda forza manifatturiera dietro la Germania grazie agli imprenditori, ai lori dipendenti e nonostante la politica”)  fino al limite dell’antieuropeismo (“a Bruxelles diamo 20 miliardi all’anno ma ne rientrano 12: l’Europa o tutela il nostro sistema di imprese o ci teniamo una parte di quei 20 miliardi; comunque non avrei problemi a sforare i patti di Bruxelles per far crescere il mio Paese), Luigi Di Maio svolta a Salerno. Nella città di De Luca argomenta ogni punto del suo manifesto elettorale secondo l’assioma ‘problema-soluzione-copertura finanziaria’ facendo ringiovanire i nostalgici della destra sociale, molti dei quali si spellano le mani nella stracolma sala del Grand Hotel Salerno. Che la freccia  destra sia stata inserita lo si capisce nel successivo passaggio, quello sugli immigrati. Parafrasando un detto della vulgata romana afferma: “Non si può essere europeisti… con le frontiere degli italiani”. Dice: “I Paesi dell’Est europeo non prendono le quote dei migranti che provengono dall’Italia? Allora l’Italia non manderà più i fondi europei. Quando qui arriva un migrante bisogna impiegare due mesi – non due anni – per identificarlo: quelli che provengono da zone di guerra, la percentuale minore, saranno accolti; gli altri, i migranti economici, attraverso la cooperazione e lo sviluppo dovranno essere rimpatriati attraverso l’esecutività dei trattati con i governi dei Paesi di provenienza”. Annuncia poi l’abolizione, per legge “della nomina politica dei vertici della sanità: a capo delle Asl vanno messi manager che dovranno ringraziare un concorso pubblico e non un politico”. Poi la scuola e, sul lavoro, torna a quella visione di destra che sembra stia facendo breccia in Italia: “La soluzione non sono i contratti con meno diritti ma i contratti che costano meno, quindi precarizzarli è una sciocchezza: lo Stato deve invece creare gli strumenti di accompagnamento verso nuove formazioni di padri, madri o figli diventati disoccupati garantendo, in quella fase, il reddito di cittadinanza: in cambio i disoccupati dovranno prestare otto ore settimanali gratuite ai Comuni in cui risiedono”. Annuncia l’abbassamento del livello di tassazione e le “pensioni minime al di sopra della soglia di povertà relativa, fissata in 780 euro al mese”. Spiega: “Tutto questo costa 17 miliardi: pensate che hanno trovato 20 miliardi per le banche e 20 miliardi per il jobs act”. Il popolo di destra sente un moto d’animo quando dice: “Puntiamo sulla crescita demografica, la più importante a cui l’Italia possa ambire. Oggi siamo gli ultimi in Europa”. Propone un Governo che rivolti l’Italia “attraverso il recupero di 60miliardi di sprechi”, tracciando la strada: “Ieri Repubblica ha dovuto certificare che il Movimento 5 Stelle ha restituito 23.1 milioni di euro”.

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