Italia aiuta Africa: in Costa d’Avorio prima Ambasciata del ‘Parlamento della Legalità’

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Sarà istituita nel villaggio di Worofla, nel nord della Costa d’Avorio, la prima Ambasciata africana del Parlamento della Legalità Internazionale.

La ufficializzazione a Monreale il 4 settembre nell’ambito della consegna della targa istitutiva dell’Ambasciata. La preziosa iscrizione è stata riposta nelle mani del Presidente vicario per la Sicilia dell’Associazione Internazionale Onlus “E ti porto in Africa” Giuseppe Matranga da Sua Eccellenza monsignor Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale e dai rappresentanti del Parlamento della Legalità Internazionale: il presidente Nicolo’ Mannino ed il suo vice Salvatore Sardisco.

La targa raggiungerà il Villaggio di Worofla per l’insediamento ufficiale dell’Ambasciata. L’iniziativa è stata fortemente perorata dal Parlamento della Legalità Internazionale, dall’Associazione ‘E ti porto in Africa’ e dalla Diocesi di Monreale.

Così il presidente dell’Associazione Internazionale Onlus, Vincenzo Mallamaci: “Il progetto intende portare ai fratelli africani il messaggio della nostra presenza e dell’impegno per la vita e contro le illegalità.

La targa sarà collocata nella Diocesi di Odienne – Missione di San Pietro. Il gruppo di volontari locali che si impegnerà ad assistere i più poveri sarà coordinato da Padre Clovis Prao.

In qualità di Presidente dell’Associazione ‘E ti porto in Africa’ esprimo pubblicamente la mia riconoscenza a Monsignor Pennisi, al Presidente Mannino ed al Vice Presidente Sardisco per questo cammino intrapreso accanto ai progetti di aiuto umanitario che da oltre 30 anni sostengo con tulle le mie forze. E con una immensa passione.

Lottiamo con queste persone per la promozione della dignità umana e per la riconquista della libertà. Oggi si affianca un aiuto importante: il Parlamento ha proprio nell’impegno per la legalità il suo coraggioso vessillo. E che ha voluto superare i confini attuali raggiungendo popolazioni lontane per contribuire all’obiettivo comune. Tra innumerevoli difficoltà e contrasti locali, creiamo il lavoro in quella terra per evitare l’alimentare dell’illegalità. Quella stessa che poi che si infiltra nei viaggi della speranza. Sui barconi della morte”.

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