Bindi choc: “Nei loro quartieri i terroristi hanno consenso proprio come gli ‘ndranghetisti in Calabria” – VIDEO

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Prefettura di Salerno, conferenza stampa della Commissione Antimafia (restano il Presidente Bindi ed i componenti Manfredi, Sarti, Taglialatela) al termine dell’audizione con Procuratore e Prefetto. C’è una domanda sulla correlazione tra sbarchi e terrorismo; il Prefetto Salvatore Malfi interviene per smontare “ogni tentativo di commistione tra terrorismo e barconi”, Rosy Bindi s’insinua ed aggiunge: “…come non v’è nessuna connessione in quello che sta avvenendo in Europa”. Il tema le piace e, serafica, approfondisce: “Le persone catturate ed i protagonisti degli attentati negli altri Paesi non sono arrivati con i barconi: stanno tra noi, sono di terza generazione. L’equazione tra sbarchi e terrorismo è forviante. Dobbiamo maturare nei confronti del fenomeno migratorio un atteggiamento pari alla sfida che viviamo. L’equazione finisce invece con l’indurre verso un atteggiamento sbagliato: per fare sicurezza bisogna rimanere legati alla realtà. Il pericolo viene dal fallimento europeo dei Paesi di antica immigrazione ed è il prodotto del fallimento della nostra capacità di creare una società che inevitabilmente sarà anche visivamente diversa da quella che vediamo in questa sala (tutti giornalisti italiani dalla carnagione chiara, ndr): se ci guardiamo siamo tutti uguali; domani saremo tutti uguali… in un altro modo, come succede in altri Paesi. Lì però non sono stati capaci di creare la vera integrazione che è l’antidoto al terrorismo. Quando il ministro dell’Interno, allora sottosegretario ai servizi segreti, fece il paragone tra la ‘ndrangheta calabrese e i terroristi vide un fenomeno (sociologicamente) simile: quando arrestano uno ‘ndranghetista a Platì la popolazione reagisce allo stesso modo delle madri dei terroristi di Bruxelles; quindi come la ‘ndrangheta ha il consenso del territorio anche loro, nei loro quartieri, hanno il consenso. Bisogna allora sia combattere ogni forma di violenza e di terrorismo che interrogarci sui modelli di vita che dobbiamo organizzare per il futuro”. “L’Italia è un Paese che inizia ora ad affrontare il processo di integrazione vecchio, invece, di 70 anni altrove. Quando allora vedo che ci dividiamo sullo Ius Soli… Questi sono passi indietro”.

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