Un progetto nato per aumentare i livelli produttivi, reddituali ed occupazionali. Ad oggi è ancora fermo

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Cosa disegna l’originario progetto del Pip nautico? Si legge: “L’intervento prevede la realizzazione di infrastrutture al servizio dei cantieri nautici e risolve le seguenti criticità: congestione dei traffici su via Allende e sulla S.P. 175; assenza di opera a mare da destinare all’approdo e all’alaggio; rischio idraulico del fiume Picentino. A superamento di tali criticità sono state elaborate soluzioni progettuali che prevedono: riorganizzazione funzionale della rete viaria liberando il fronte del mare dal traffico; realizzazione di opere a mare con pontile a giorno, lungo circa 300 metri e piazzale di movimentazione a mare reso fruibile e quindi protetto dal molo dal moto ondoso da una scogliera, rendendo agevole varo e movimentazione; eliminazione del rischio idraulico adeguando le sezioni del tratto vallivo del fiume Picentino. Il progetto va letto in collegamento con la misura di delocalizzazione del settore della cantieristica e di sostegno allo sviluppo produttivo  del tessuto imprenditoriale regionale attivata per il settore della cantieristica. La logica è quella di individuare un territorio in grado di incentivare e rivalutare un settore capace di trasferire alla città salernitana significativi riscontri in termini produttivi, reddituali ed occupazionali”.

In particolare il pontile di 300 metri era stato progettato per essere carrabile e pedonale, utile a collegare il piazzale a terra con quello a testata di pontile (di circa 6.500 mq)  per la movimentazione (alaggio e varo) di imbarcazioni dalla stazza fino a 40 tonnellate e con pescaggi fino a 6 metri.

 

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