Costa d’Avorio. Campi di igname per l’auto sostentamento: 500 € per un ettaro coltivato. Mallamaci: “Micro economia ok, già decine di famiglie affrancate dalla fame”

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Per impiantare un ettaro di piantagione di igname (è una varietà di patata dolce), coltivarlo ed avviarlo alla produzione nelle fertili ed adatte terre della Costa d’Avorio occorrono 500 euro. Un ettaro di piantagione, a regime, è in grado di sfamare decine di famiglie. L’associazione Onlus ‘E ti porto in Africa’ lancia un accorato appello: “Ci giunge notizia dai villaggi da noi assistiti che occorre produrre maggiore quantità di igname per il crescente fabbisogno alimentare della popolazione locale. Pertanto l’Associazione ha intrapreso iniziative per la donazione di ulteriori piantagioni di igname e zenzero. In tal modo favoriremo il lavoro, l’auto  sostentamento e la sopravvivenza della popolazione locale”. A spiegare le evoluzioni della iniziativa umanitaria è il presidente dell’Associazione, il medico cardiologo missionario Vincenzo Mallamaci: “Finora, grazie a tre donatori, tra cui l’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano, abbiamo impiantato e sviluppato tre piantagioni di igname e zenzero e diversi campi di cacao per circa quaranta campi già donati alle famiglie povere. Zenzero, igname e cacao rappresentano oggi la principale fonte di sostentamento (e la principale occupazione) per diverse centinaia di ivoriani. Ma non basta…”.

La  Costa d’Avorio è il principale produttore e esportatore mondiale di caffè con enormi quantità anche di semi di cacao, olio di palma,  banane e ananas (esportati soprattutto nell’Unione europea), nocicanna da zuccherocotonesesamocopraarachidi e caucciù,  maniocarisomaismigliopatate dolci e sorgo. Padre Constant Atta Kouadio, missionario, assistente spirituale dell’associazione e presidente vicario per l’Africa, spiega: “Sono prodotti per la grandissima parte esportati. Generalmente alle popolazioni locali resta solo una misera paga con la quale riescono a comprare ben poco, spesso nemmeno le medicine o l’occorrente per mandare i figli a scuola. Erano e restano povere”. L’Associazione ‘E ti porto in Africa’ sta quindi sperimentando una nuova forma di micro economia: “Noi impiantiamo le piantagioni – argomenta Mallamaci -, le popolazioni locali le lavorano e producono. Generalmente lo igname è utilizzato per l’auto sostentamento, lo zenzero ed il cacao vengono commercializzati per un ricavato economico integrativo davvero molto utile che permette a centinaia di persone di vivere in loco senza dover rischiare la vita su un barcone”. Metaforicamente: “Agiamo su due fronti: non solo donando il pesce ma insegnando a pescare…”.

Chiunque volesse partecipare al progetto e donare la somma necessaria, potrebbe versare una tantum sul conto intestato alla Associazione Onlus E ti porto in Africa, IBAN IT05K 08431 76140 00000 1400448. “Le cifre donate saranno detraibili dalla prossima dichiarazione dei redditi” chiude Mallamaci.

 

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