VIDEO – ALDO MORO ASSASSINATO. 42 ANNI FA ITALIA ANCORA IN ‘GUERRA’. CHOC FAMILIARI 5 POLIZIOTTI UCCISI

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La prigionia nel covo delle Brigate Rosse – durante la quale fu celebrato il fantomatico e farneticante ‘processo politico’ – durò 55 giorni. Alla scadenza si consumò il vigliacco delitto con il corpo fatto ritrovare – oggi, 42 anni fa – in via Caetani, nel bagagliaio della Renault 4, dopo una telefonata paradossalmente finanche educata nei modi.
Quel giorno con l’anima di Aldo Moro volarono via anche le speranze nell’autodeterminazione e nella fine della sostanziale guerra civile di cui l’Italia – scacchiere con più giocatori (molti di lingua straniera) – continuava ad essere ostaggio sin dalla firma dell’armistizio. Scenari ben chiari nella mente di Gero Grassi, già componente la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro (leggi qui).

LA STRAGE DELLA SCORTA – Fu una tragedia per l’Italia e per le famiglie dei caduti che paragono un prezzo altissimo a logiche che mano sapevano esistere. Troppo spesso sono stati accomunati sotto le parole “scorta di Aldo Moro” e “martiri di via Fani”. Quelle cinque persone morte il 16 marzo 1978 avevano nome cognome: Francesco Zizzi, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino, Domenico Ricci, Oreste Leonardi. Nella verità giudiziaria è scritto che questi valorosi poliziotti furono assassinati da un gruppo di brigatisti rossi.
Anni dopo la Polizia di Stato – che mai ha dimenticato e mai lo farà – ha incontrato i familiari dei primi tre per onorare la memoria e perpetuare il ricordo di giovani vittime di logiche, per essi, inimmaginabili. Nelle commoventi parole di Adriana sorella di Francesco, Angelo Fratello di Giulio e Ciro, fratello di Raffaele, le storie di tre ragazzi del sud pieni di vita uccisi senza un motivo (rivedi qui le interviste).

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